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A ROMA "LA PITTURA DECLINATA"

Appuntamento il 20 settembre alla SILBER GALLERY

4quadripittura14I quattro Artisti napoletani ANTONIO DENTALE, PIETRO LISTA, MICHELE LONGO e SILVANO PIERSANTI esporranno a Roma alla SILBER GALLERY - di Pino Purificato – in Viale Regina Margherita 92, dal 20 settembre al 18 ottobre 2017. Titolo della Mostra: "LA PITTURA DECLINATA"

Il loro percorso artistico nasce nel 1962, sotto la guida di Luigi Castellano detto Luca; erano giovani, sulla strada di una ricerca piena di promesse di nuovi orizzonti, e così diedero vita al gruppo “NA6”.  

Oggi i "Magnifici Quattro" si ritrovano per confrontare e mettere in comune i punti di arrivo dei singoli percorsi, ricchi di contaminazioni e sconfinamenti tra orizzonti artistici diversi. La pittura declinata”, è un esperimento  ambizioso che offre la possibilità di cogliere il senso delle profonde trasformazioni che hanno travolto la nostra società, e di cui forse solo la sensibilità dell’arte consente di dare, almeno intuitivamente, conto e misura. 8longo libreria

Da un lungo testo/analisi a firma del valentissimo esperto Gianni Garrera, "La pittura declinata: quattro emblemi", traiamo qualche informazione supplementare sull'arte di questi interessanti personaggi.

"Pietro Lista – scrive Garrera – sa che sta dipingendo paesaggi incompatibili con qualsiasi paesaggio reale… Ed aggiunge: La pittura di Lista estrae in modo eccezionale il mondo dal mondo stesso, astrae un colle, un rivo, un filare di alberi come silhouette, non ha intenzione di rinnegare il mondo, né di rinunciare alla realtà, in quanto è consapevole che compito del pittore è attenersi al mondo subendo e riduplicando sempre la dose di astrazione del mondo stesso…".

Di Antonio Dentale leggiamo: "Se l'albero dipinto non spende un profumo, non procura ombra nè subisce le vicissitudini delle stagioni, allora è un'entità aliena e astratta, è un anti-albero, simula una natura senza avere una natura naturale. L'albero dipinto è senza cosmo. Per questo un quadro di Antonio Dentale è vistosamente piano e non crede nel mondo profondo. Il dipinto sopprime l'estensione remota. La forma astratta, liberata dallo spazio e dal tempo, conquista la calma e il nitore del mondo piatto…"

E veniamo a Michele Longo (nella foto più in alto a destra). Scrive Gianni Garrera: "Il pittore di paesaggio, per antonomasia, opera in questa maniera: ritirando il proprio io per far posto nel quadro alla Natura. Michele Longo, a un certo punto, non ha solo rinunciato a rappresentare il proprio io ma ha esteso questo processo al mondo e ha iniziato a de-creare i paesaggi, fino a ridurli a pochi elementi analitici. Egli, riducendo il panorama a predilette soluzioni artigianali, insegna a de-creare un paesaggio e l'armonia del mondo, riducendoli ai minimi termini corrispondenti". E sottolinea: "In Longo lo stile ironico ha il carattere di non farsi riconoscere subito per tale, pertanto non ostenta alcuna sufficienza. Già l'ironia sembra portare in sé, per sua natura, i germi della surrogazione creativa e può essere considerata un fenomeno peculiare delle epoche in cui tutt'attorno all'artista la forza creativa è indebolita. Se l'ironia è in genere una forma tarda e senza più possibilità di sviluppo, qui ci si trova di fronte a posizioni sottili, perché il mondo ironico ha assunto atteggiamenti vagamente ludici. L'impostazione ironica si manifesta con la sprezzatura. Infatti, uno dei meriti principali di Longo è il tenersi su un registri in apparenza distaccato ed elementare, insieme al controllo e al mantenimento di una voluta gamma di ingenuità. E' il galateo di un'ironia dominata da un levità che sviluppa un peculiare incanto…"

Quanto infine a Silvano Piersanti, leggiamo: "In tutti questi casi esaminati la pittura è indifferente al primo piano della materia, come accade, invece, al quarto dei nostri pittori, Silvano Piersanti. La virtù di Piersanti è che la pittura ha la concretezza della massima astrazione, e la massima astrazione, cioè il nihil, è la materia. Se è vero che la creatio ex nihilo, la sua pittura è in senso stretto pictura ex nihilo. Se ciò che preoccupa l'astrazione degli altri è la post-esistenza della rappresentazione, l'astrazione di Piersanti si appella allapre-esistenza della pittura. Per Piersanti, si tratta di attenersi all'immanenza, alla scorza, non rintracciare le radici ma restare concentrato sulla superficie, sulle vestigia, senza bisogno di avere la conoscenza del significato interiore delle segnature…"

La Mostra si preannuncia molto interessante, chi scrive conosce da vicino e stima profondamente l'Artista Michele Longo, il quale, insieme ai tre amici, sta portando avanti un progetto importante che li vedrà tutti e quattro presenti in altre exhibitions. Un quartetto di Artisti da non perdere di vista…