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AL MONTECARLO JAZZ FESTIVAL I PIU' GRANDI DEL MONDO

 

- Dal 23 novembre al 6 dicembre 2015 i maggiori artisti del Jazz all'Opera Garnier di Monte-Carlo si riuniranno per la decima edizione del Montecarlo Jazz Festival. Non mancheranno Paolo Conte e Mario Biondi che si esibiranno rispettivamente il 4 e il 3 dicembre -

Aprono il Montecarlo Jazz Festival il 23 novembre i James Farm, un quartetto fondato nel 2009 composto dal sassofonista Joshua Redman, dal pianista Aaaron Parks, dal bassista Matt Penman e dal batterista Erica Harland. Suonano un jazz expressionista, che mischia le note classiche del jazz a una miriade di influenze musicali.

Il 26 novembre è la volta di Avishai Cohen & Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo  e di  Thomas Encho. Cohen, arrivato sulle scene newyorchesi negli anni novanta, ha uno stile inimitabile tra jazz, world, pop, hard-bop e musica tradizionale che riflette una ricerca di libertà che l’artista insegue fin da quando ha iniziato a suonare da ragazzo. Lo accompagna l’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo. 

La chitarra acustica di Selah Sue e la sua voce sublime che si ispira anche alle melodie afro-americane saranno le protagoniste del 27 novembre. Seguono i GoGo Penguins, le stelle nascenti del jazz europeo, al piano Chris Illingworth, al basso Nick Blacka e alla batteria Rob Turner.

Marcus Miller, artista pluripremiato (Grammy Awards, Edison Award for Lifetime Achievement in Jazz e Artista Unesco per la Pace nel 2013) si esibisce il 28 novembre presentando anche molti brani del suo ultimo album uscito nel 2015, Afrodeezia. La sua musica è basata sulle melodie delle grandi musiche nere, dall’Africa agli Stati Uniti. Lo accompagnano il giovane musicista multistrumentale (organo e piano) Coy Henry e The Funk Apostles.

Nato come cantante ghospel, Gregory Porter è da sempre fan di Nat King Cole, che incarna la figura del padre ideale per lui e ha influenzato la sua musica. On stage il 3 dicembre anche Mario Biondi, catanese d’origine ma di respiro internazionale. Nel 1988 canta con Ray Charles, nel 2006 il suo primo album conquista il pubblico e nel 2009 il suo album If resta per due mesi in classifica tra gli album più venduti in Italia.

Un po’ di jazz, un pizzico di blues e della canzone italiana: Paolo Conte non ha bisogno di presentazioni. Il suo timbro di voce inconfondibile e le sue canzoni l’hanno messo tra i grandi della musica internazionale. Il suo ultimo album, del 2014, è “Snob”, quindici canzoni che rappresentano un ritorno all’origine dell’artista. Si esibisce il 4 dicembre. Nella medesima serata, sul palco anche Hugh Coltman, da vent’anni impegnato nel suo progetto blues, anche se in parallelo ha pubblicato anche album pop. Con l’appoggio di Eric Legnini, ha realizzato un album di grande successo dedicato a Nat King Cole.

5 dicembre. La voce come una carezza di Melody Gardot che per la sua musica si ispira ad artiste di folk, jazz e blues come Janet Joplin, Bessie Smith, Duke Ellington e Miles Davis, Nel suo nuovo album, “Currency of Man” uscito nel 2015, propone uno stile che spazia dal soul al jazz dal blues al funk.

Kyle Eastwood, sofisticato artista che spazia da un jazz moderno all’estetica hard-bop degli anni sessanta. Al contrabasso, suona con un quintetto che ha preso forma nel 2011. Il suo ultimo album si chiama “Timepieces”.

Il 6 dicembre chiude il festival Barbara Hendricks con la sua band “Blues Everywhere I Go”: da vent’anni questa artista ha aggiunto il jazz al suo vasto repertorio di musica classica, e all’inizio del 2000 si cimenta con il blues, in particolare con gli spiritual cantati dagli schiavi africani nel sud degli Stati Uniti. Vastissimo il suo repertorio interpretato con potenza ed emozione.

Si esibisce anche Daby Touré, nato in Mauritania ma cresciuto in Senegal, da 25 cittadino parigino. Multistrumentista, mischia afro pop e folk soul. Il suo ultimo album si chiama Amonafi.

Per prenotazioni e informazioni: www.montecarlolive.com – www.visitmonaco.com