ARTE: COSCIENZE E INCOSCIENZE DELLA PITTURA, A ROMA
Dal 6 al 27 Giugno 2019 - Curatore: Gianni Garrera - Tre coniugazioni: Antonio Dentale, Michele Longo, Silvano Piersanti - VIRUS ART GALLERY, Via Reggio Emilia, 69, 00198 Roma -
Una mostra da non perdere, quella che si terrà a Roma dal 6 al 27 giugno, presso la VIRUS ART GALLERY di Via Reggio Emilia, 69, con le opere di tre Artisti come Antonio Dentale, Michele Longo, Silvano Piersanti, dal tema COSCIENZE E INCOSCIENZE DELLA PITTURA.
Si legge nella bella presentazione di Paolo Allegrezza: “Dentale, Longo, Piersanti propongono in questa mostra la loro recente produzione. Si tratta,-come evidente, di tre diversi percorsi scaturiti, tuttavia, da una matrice comune.
“A Napoli, città decisiva per le vicende dell’avanguardia artistica italiana tra fine anni ‘50 e inizio del decennio successivo. Dall’incontro tra una nuova generazione di artisti - Persico, Fergola, Biasi, Colucci, Castellano - e i nucleari, Baj in particolare, nacque il Gruppo ‘58, il primo e il più importante di una serie di una serie di aggregazioni che si moltiplicheranno lungo tutto il corso degli anni ‘60. Il nuclearismo e la conseguente polemica verso l’informale, la scoperta della pop art, il neo dadaismo, le prime prove di poesia visiva (Martini, Diacono, Caruso), il richiamo al folklore in chiave antagonistica e anti bozzettistica. Questo il contesto in cui si muove Luigi Castellano (Luca), militante politico, artista, teorico, anima di “Linea sud”, la rivista di punta del movimento napoletano, suscitatore di energie e instancabile animatore di gruppi. L”NA6” (Dentale, Gennaro, Lista, Longo, Piersanti, Torre), fondato nel ‘62 proprio su iniziativa di Luca, si attesta su una linea esplicitamente d’avanguardia. Ricerca sul linguaggio secondo un’impostazione alternativa tanto all’informale, quanto alla figurazione; richiamo esplicito ad un’arte schierata nelle grandi questioni del proprio tempo, con esplicito riferimento al riscatto del mezzogiorno.
“Fuori da questa premessa è difficile comprendere il percorso compiuto dai tre artisti qui esposti. Rimasti estranei all’evoluzione più esplicitamente politica della parabola di Castellano, culminato nell’assorbimento della pratica artistica nella mera dimensione collettiva (la Prop art dei primi anni ‘70), il loro lavoro si sviluppa già a partire dagli anni ‘60 nell’ambito di percorsi individuali pienamente riconoscibili. “Piersanti sceglie la strada dell’astrazione con una forte presenza materica che rimanda a Burri, Longo lavora sull’essenza della
visione, il paesaggio è il punto di partenza di una osservazione che si fa concetto ed, in taluni casi, si mostra interessato all’architettura come rappresentazione dello spazio, Dentale si muove lungo la linea del racconto mettendo in scena un mondo fantastico denso di richiami alla città industriale influenzato, soprattutto sul piano del colore, dal futurismo.
“Quelli attuali non sono più i tempi dei gruppi e dei manifesti, anche se il tempo dell’avanguardia è tutt’altro che esaurito, come dimostrano i tanti fermenti attivi nell’attuale scena dell’arte. Il lavoro di Dentale, Longo e Piersanti non si risolve in una soluzione di continuità con quel lontano imprinting napoletano; si staglia su quella medesima faglia che è poi quella della interpretazione soggettiva e, di conseguenza, critica del presente. Un presente scomposto e reinventato dall’artista cui spetta proporre la visione di ciò che l’occhio dello spettatore può solo immaginare”.