DONNE nell’ARTE: JESSICA CORTINI, così ripartono i nuovi talenti …dopo la quarantena
Eccola qua, Jessica Cortini, bella, intelliugente, preparata e piena di idee ... Anche lei ha acconsentito a rispondere alle nostre domande e a parlarci della sua storia...
Ciao a tutti, vi racconto un pochino di me… fin da piccola, esprimo una forte passione per la recitazione, che mi spinge a frequentare corsi di teatro a scuola e a confrontarmi con i grandi drammaturghi del passato, come Aristofane, William Shakespeare, Federico García Lorca. Nel 2012 mi sono laureata in Mediazione linguistico-culturale, dopo un periodo di studio in Spagna che mi permette di affinare le qualità di traduttrice di opere teatrali. Dopo due anni di formazione teatrale individuale e studio delle tecniche di recitazione, accedo all’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica Silvio D’amico di Roma, dove mi laureo come attrice nel 2017; in Accademia, lavoro con registi di spiccata fama nell’ambito del panorama teatrale italiano e internazionale, come Emma Dante, Thomas Ostermeier, Massimiliano Civica, Lorenzo Salveti, Valentino Villa, Giuseppe Piccioni, Michele Monetta. Nel 2020 sono la protagonista del mediometraggio “Quelli del dopo” regia di Fabrizio Borni, che ha vinto il premio “Best of Show” al festival Accolade Global Film Competition di Los Angeles e con cui ho avuto la gioia di ricevere una nomination come miglior attrice al Barcelona Planet Film Festival.
Come hai trascorso la quarantena e che cosa ti è mancato di più?
È stato molto difficile abituarmi a questo periodo di quarantena, proprio per la mobilità, l’incontro e lo scambio con altre persone che richiede questo mestiere; ho cercato di sfruttare questo tempo lavorando su me stessa, leggendo e guardando opere teatrali e cinematografiche che potessero arricchire i miei studi… ma sicuramente la cosa che mi è mancata di più è stato il cinema, da attrice e da spettatrice!
C’è qualcosa che avevi appena terminato o che lasciato in sospeso?
Avevo appena iniziato a promuovere “Quelli del dopo”, mio primo mediometraggio, terminato a gennaio. Speriamo di riprendere presto, visti i successi ottenuti in alcuni festival internazionali, come l’Accolade Global Film Competition di Los Angeles.
Consigli e proposte per la ripartenza?
Spero che questo momento difficile serva in futuro a dare valore concreto e tutela alla nostra categoria, combattendo la precarietà con cui lavoriamo. Mi piacerebbe venisse dato maggiore spazio alla cultura, magari trasmettendo i film che hanno fatto la storia del cinema e, perché no, anche i lavori delle piccole produzioni indipendenti, per dare loro quella visibilità che meritano.
E un tuo progetto per la ripartenza?
Sto lavorando ad un lungometraggio molto intenso che parla del rapporto complesso tra un padre che ha lasciato la sua famiglia ed una figlia che vuole disperatamente riaverlo accanto a sé; in questo momento in cui i rapporti umani sono messi a così dura prova, credo che questo film farà riflettere molto sull’importanza delle relazioni valide che ciascuno di noi porta avanti e attorno alle quali costruiamo la nostra vita.
(Con la collaborazione di Francesca Piggianelli)
(Foto autorizzate da Jessica Cortini)