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ESCE “LA VALCHIRIA DELLA PACE” di CARLA ROMANELLI CROWTHER

25coverlibroromanelliSegnaliamo un libro da non perdere: La valchiria della pace. Bertha Von Suttner di Carla Romanelli Crowther15Carlaromanelliriccia

Come nasce LA VALCHIRIA DELLA PACE? Lo spiega l’Autrice stessa: Questo libro è il risultato di anni di lavoro e di ricerche. Il suo seme è stato piantato più di mezzo secolo fa da mia nonna Concetta, quando io, piccolissima, l’ascoltavo incantata di fronte al focolare mentre leggeva ad alta voce le dispense di un feuilleton dal titolo Giù le Armi! Quella storia era cara a mia nonna perché anche lei aveva conosciuto la guerra nella sua carne straziata di madre. Ha perso un figlio, poi l’altro e poi un fratello, nella seconda guerra mondiale. Il libro che mi leggeva era un grido a deporre le armi e a pensare con il cuore. “Perché non vivere felici in un mondo di pace, giustizia e conoscenza?” Io non sapevo pronunciare il nome dell’autrice e mia nonna, eccelsa poetessa estemporanea, rideva e rideva mentre piangeva, leggendolo. Poi, ho cominciato ad organizzare cortei contro la guerra mentre ero all’asilo, dalle Suore dell’Immacolata Concezione, ad Arezzo. Ma loro mi amavano e mi lasciavano fare tutto, anche lo sciopero con il bastone ed il fazzoletto rosso a mo’ di bandiera, dentro il cortile. “Alle feste per la pace tra i popoli, vestita con una gonna variopinta da zingarella, e la colomba bianca con l’ulivo ricamata su una lunga fascia blu, stretta in vita, suonavo la mia piccola fisarmonica e cantavo di poesia”.

Da grande ho continuato ed ho organizzato convegni sulla pace in tutto il mondo. Con il Dr. Osama el Baz, l’uomo di pace egiziano, a cui si deve, a Camp David, la stretta di mano tra Arafat e Rabin. Con Sua Santità il Dalai Lama che, con mio stupore, prese la mia mano tra le sue in un patto di pace e solidarietà per il suo Tibet. Con il Nobel per la Pace Andrej Sacharov e sua moglie Elena Bonner, invitati dal Nobel per la Fisica Professor Carlo Rubbia, all’Ateneo Veneto, per una serie di conferenze sul tema Scienza e Coscienza. Tre giornate indelebili.

Poi mi sono divertita a scrivere un musical Le Nobel Donne della Pace e ho rincontrato lei, Bertha, la prima a vincere quel premio. Non so cosa sia successo ma da quel momento Bertha non mi ha lasciato più.

Ritrovavo il suo volto ovunque, anche su monete austriache da due euro che per tre volte m’han chiesto di raccoglierle da terra, in tre città diverse. Tutte e tre con la sua effigie. Cosa voleva significare? 

Poi, ho capito! «Aspettami Bertha, arrivo!»

Lei mi ha abbracciata, accogliendomi in sé, per rivivere, attraverso me, tutta la sua vita, e raccontarla a voi. Carla Romanelli Crowther 

L'Autrice

15carlaromanelli lisciaCarla Romanelli Crowther è nata ad Arezzo, ed è cresciuta in una famiglia di artisti e poeti. Le è stato naturale vivere nel mondo dell’arte, della musica, del teatro.

Ha perfezionato gli studi teatrali all’Actor’s Studio di Los Angeles dove ha vissuto con il marito John, figlio di Bosley Crowther, il mitico critico del New York Times, che esaltò il neorealismo italiano negli USA e nel mondo intero.

Carla ha tradotto e prodotto diverse opere teatrali inedite per il Festival di Spoleto, in stretta collaborazione con il Maestro Gian Carlo Menotti.

Si è occupata di Relazioni Internazionali per istituzioni e personalità del mondo della Scienza, dell’Arte, della Cultura, come la Fondazione Aspen Institute Italia, presieduta da Francesco Cossiga; il Sincrotone di Trieste (Macchina di Luce) ed il CRS4 (Centro di Ricerca, Sviluppo e Studio Superiori di Cagliari) presieduti dal Premio Nobel Carlo Rubbia; la Fondazione Sharing Knowledge dello scienziato del Cern Prof. Robert Klapisch; la Camera dei Deputati per il sostegno alla Casa Tibetana di S.S. il Dalai Lama.

La Prefazione di Enrique Barón Crespo13copertinasingolavalchiria

La mia cara e ammirata amica Carla Romanelli, ha scritto una suggestiva biografia descrivendo un’intera epoca. L’espressivo titolo La Valchiria della Pace è un perfetto ossimoro che unendo due espressioni opposte, dona loro un nuovo significato.

Questa è la vita di Bertha von Suttner, che nel 1905 vinse il Premio Nobel per la pace. Un premio ispirato alla sua vita in costante lotta per i diritti umani, l’emancipazione femminile e la pace nel mondo. Nata nel cuore dell’Impero Austro-Ungarico, nell’ambiente militare e dell’alta aristocrazia, il suo destino era quello di divenire un prezioso oggetto di scambio per un matrimonio combinato.

La storia ha un ritmo quasi cinematografico, un mondo che Carla conosce bene, con un crescendo in cui la Contessina Bertha Kinsky, si confronta man mano con la vecchia società. Dopo essersi ribellata a un matrimonio d’interesse e visti sfumare i suoi beni per la sfortuna al tavolo da gioco della madre, che lei ama e vuole proteggere, decide di lavorare come istitutrice delle figlie dei Baroni von Suttner. È in quella casa che scoppierà il grande amore corrisposto tra Bertha e Artur Gundaccar, l’erede della facoltosa famiglia, di 7 anni più gio- vane di lei. I due innamorati saranno costretti a spezzare pregiudizi e barriere d’età e anche ad affrontare la miseria più nera perché Artur sarà diseredato.

Cacciata da Palazzo von Suttner, Bertha si reca a Parigi rispondendo ad un annuncio come segretaria da parte di un “distinto gentiluomo”, Alfred Nobel. Con lui Bertha avvia una ricca relazione epistolare che, nel corso del tempo, ci rivelerà l’intima tragedia di un genio e di un vero pacifista, l’inventore della dinamite.

Bertha e Artur, sposatisi di nascosto, scelgono la via della libertà e dell’autoesilio in Caucaso, dove vivono e soffrono una serie di conflitti bellici che dominano la scena europea della metà del secolo. Entrambi diventano giornalisti, romanzieri e attivisti per la pace. Ma è Bertha che con un atto di forte denuncia politica sintetizza la visione pacifista femminile nel suo romanzo Giù le Armi! di immediato successo planetario e tradotto in molteplici lingue.

La storia guadagna in drammaticità per l’instancabile partecipazione di Bertha a iniziative e conferenze pacifiste internazionali che si svolgono in un preoccupato clima di crescente angoscia in totale contrasto con la Belle Époque, il periodo della fastosa Vienna ottocentesca, capitale di un Impero dove Bertha visse e morì, prima vittima del tragico scoppio della guerra mondiale.

La lezione di vita e l’impegno attivo di Bertha von Suttner, così brillantemente descritto da Carla Romanelli Crowther, resta di attualità ed è in sintonia con il motto dell’Università per la Pace: 

Se vuoi la pace, lavora per la pace.

Enrique Barón Crespo, Cancelliere dell’Università per la Pace dell’ONU (www.upeace.org), già Presidente del Parlamento Europeo, Presidente di Ars Pace

LA VALCHIRIA DELLA PACE - Editore: Croce Libreria, Collana: Fuori collana, Pagine: 320, Formato: brossura