Il trionfo di TURI SOTTILE
Al grande artista siciliano il Premio Francesco Carbone “pittura d’eccellenza nel mondo” - Al pittore di Acireale un altro importante riconoscimento
Cerimonia solenne per la consegna del Premio, nella magica atmosfera di Palazzo Comitini, nella storica Via Maqueda a Palermo, dove anche quest’anno si è ripetuta la tradizionale consegna dei Premi “alla carriera”, destinati al mondo della cultura che “rende onore” alla terra siciliana.
Per la pittura, in special modo, quest’anno il prestigioso riconoscimento è andato ad un grande artista di Acireale, il maestro Turi Sottile, da anni trapiantato ormai a Roma, e che ha segnato in maniera profonda con le sue tele e le sue opere la storia e la vita artistica del Paese.
La sua storia personale è diventata nei fatti ormai patrimonio culturale collettivo. Il premio s’inserisce nell’ambito del 20° anniversario della scomparsa di Francesco Carbone, notissimo critico d’arte, letterato, scrittore, autore, commediografo. Il suo, lo ricordiamo, fu un impegno totale, fin dagli anni ’40, nelle diverse battaglie intellettuali e promotore di iniziative di civile contestazione per gli anni post-bellici.
Anni ed eventi che lo videro impegnato nelle lotte per la terra ai contadini, per il riscatto delle donne, per una vita degna di definirsi tale. L’istituzione del premio Francesco Carbone giunto alla sua IIIa edizione vuole quindi dare atto di quanto sia vivo ancora il ricordo legato a questo personaggio che formò e istradò anche sul fare dell’arte studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Palermo, e non solo. Carbone fu certamente persona scomoda alle diverse amministrazioni politiche del suo tempo, ma ciò dovrebbe incentivare e fare amare questo personaggio, che ebbe con i giovani soprattutto un rapporto del tutto speciale.
I premiati assieme a Turi Sottile sono stati: Valerio Agnesi per la Ricerca e Divulgazione; Stefania Auci per la Scrittura; Rosalia Billeci per il Teatro; Ignazio E. Buttitta per l’Antropologia; Maurizio Carta per l’Architettura; Eleonora Chiavetta per l’Attenzione alle Problematiche Femminili; Nicola De Domenico per la Promozione Culturale e la filosofia; Enrico Hoffmann per la Ricerca Fotografica; Marco Scalabrino per la Poesia; Filippo Scimeca per la Scultura; Turi Sottile per la Pittura; Sarah Zappulla Muscarà per la Letteratura
Ma torniamo al Maestro Turi Sottile e alla sua vita: “Si ho viaggiato molto – dice l’artista– Tanzania, Kenia, Venezuela, Uruguay, Cile, Perù, Brasile.
Tantissima Argentina dove sono stato anche vicepresidente onorario dell'associazione culturale intitolata a Luigi Pirandello. Grazie al nostro lavoro nacque anche Piazza Sicilia a Buenos Aires. Ma ho visitato anche il Giappone, l'Australia e gli Stati Uniti. Eppoi c'è la Russia: lì ho appreso l'arte delle icone, in una poverissima bottega artigiana.
Ed è da lì che sono nate le mie opere chiamate dai critici d’arte “Immagini catturate”. Turi Sottile è nato il 21 febbraio 1934 ad Acireale. Apprende i primi rudimenti dell’arte intorno a nove anni nella bottega del pittore Giuseppe Bella Vasta, di estrazione impressionista, che lo inizia alla pittura figurativa.
Frequenta gli studi classici e comincia a studiare i grandi maestri del passato: soprattutto Matisse, Picasso, Delacroix e poi Mondrian, De Kooning, Hartung, e Twombly, dai quali trae linfa per il suo futuro di artista. Intorno agli anni Cinquanta si interessa, più per gioco che per reale convinzione, all’arte concettuale, costruendo quegli oggetti che Vincenzo De Maria, critico d’arte catanese, definisce “arte emozionale”.
Nel suo studio ad Acireale, infatti, lavora a varie situazioni simulate.
A distanza di pochi anni opere di carattere performativo faranno la fortuna di molti. ”Nella mia vita di artista mi perseguita uno strano senso di tempismo: arrivo sempre due anni prima”, afferma Sottile. Dal ’52 si dedica esclusivamente alla pittura, cominciando a partecipare a diverse mostre collettive. La sua prima mostra personale si realizza a Messina nel ’58.
Intorno agli anni Sessanta si inserisce nella corrente della nuova figurazione. Dal 1967 promuove e dirige per diciotto anni la Rassegna Internazionale d’Arte, facendo diventare Acireale centro vivo di interesse culturale e, da li inizia il grande percorso della conoscenza anche attraverso i grandi viaggi. Negli anni ’79 - ’80 si reca, per una breve permanenza, in Russia, dove va a visitare le più importanti scuole per la costruzione di icone.
Lavorando poi in una bottega artigiana, apprende la tecnica per la lavorazione delle icone. Tornato in Italia dipinge le “immagini catturate”, per le quali il critico Italo Mussa, presentandolo a Genova presso la Galleria Forma, conia il termine “lacerti estrapolati dalla Pittura Colta”, termine che poi determinerà la corrente, appunto, della “Pittura Colta”, teorizzata dallo stesso Mussa.
Quindi, ad intervalli, si reca in Tanzania, Kenya, Venezuela, Uruguay, Perù, Cile, Brasile, Messico, ma anche in Cina, Giappone, Australia, per ritornare prima in America del Nord, Canada e Stati Uniti, e poi di nuovo in America del Sud, in Argentina, dove trascorre lunghi periodi, esponendo in varie mostre personali e tenendo conferenze e corsi di pittura contemporanea europea in varie scuole e università.
Negli anni ’80 inventa nuove tecniche che, dopo varie sperimentazioni e verifiche, comincia ad utilizzare chiamandole “Le superfici diverse”, tele altre, nate per tutt’altro utilizzo, convinto com’è che l’artista ha il dovere di lasciare l’impronta del periodo in cui vive. Essere quindi Contemporaneo alla propria contemporaneità.
Oggi vive a Roma in via della Torba, a Pietralata, alla cima di una collina in una casa che fu una delle abitazioni romane del premio Nobel per la Letteratura Luigi Pirandello.
Quanto basta, insomma, per capire quanto l’artista di Acireale abbia influito e abbia pesato sulla storia stessa della Sicilia, e quindi del Paese.