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INTERVISTA AGLI ARTEFICI DE “IL CASO SALICE”

 

di Gloria Tozzi7casosalicetre

Antonio Scardigno sceneggiatore, produttore, attore e Carlo Trematerra Regista, DOP e attore, ci parlano del loro film che partecipa al CROFFI, Castelli Romani Film Festival Internazionale. Un film che dovrà avere un seguito...

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Nella meravigliosa cornice di una splendida cittadina dei Castelli Romani, Frascati, si aprirà il 27 ottobre 2021 alle ore 18 il FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CINEMA che è giunto alla V^ edizione e presenterà una kermesse di film inediti ma di grande prestigio. Il Festival, diretto e organizzato da Marco Di Stefano, ha confermato la formula che negli anni precedenti lo ha reso un appuntamento da non perdere per tutti gli appassionati di Cinema.

Fra i lungometraggi in concorso, abbiamo scelto di dedicare la nostra intervista ai protagonisti di un film indipendente, inedito, molto particolare, che tratta un argomento di grande attualità, molto interessante, ricco di suspense e colpi di scena.

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Il film di cui stiamo parlando è "IL CASO SALICE" ed i principali protagonisti sono lo scrittore, sceneggiatore, attore, produttore Antonio Scardigno ed il regista, DOP e attore Carlo Trematerra.Attraverso questa intervista cercheremo di conoscerli un po'.

9casosalifequattroIniziamo con colui che ha ideato e scritto "IL CASO SALICE" ed è attore protagonista nel film. Antonio Scardigno.

- Come è nato l amore per il Cinema e la scrittura?

Sin da piccolo ho amato il cinema. Quando mi regalarono un proiettore per le pellicole dei filmini fui felicissimo. Nella mia stanzetta creai una sorta di cinema con il telo, le sedie, anzi avevo una sedia in legno con il sedile ribaltabile come quello nelle sale dei cinema. Poi con la cinepresa super 8 (a quel tempo non esistevano le videocamere) realizzavo insieme agli amici le scene dei film di 007. È sempre stata una mia passione.

- Cosa ti ha spinto a scrivere "IL CASO SALICE"?

Mi sono cimentato a scrivere la trama e la sceneggiatura di un film perché spinto dal fatto di non essere mai entrato in un cast per un film o una fiction televisiva come attore. Ai vari provini ho ricevuto sempre elogi e complimenti, ma poi non sono mai stato preso. Così mi son detto, provo a realizzare un film scritto e interpretato da me. Avevo già scritto qualcosa negli anni passati, alcuni corti (spero di realizzarli a breve) e la sceneggiatura di due altri film: "EDEN" e "GIORNI PROIBITI" che hanno fatto un po’ da apripista al CASO SALICE. Ho preso spunto da fatti che mi sono realmente accaduti quando ho ideato la trama ed i personaggi del film. Diciamo che è stato per puro caso che la trama del film narassei di un virus modificato in laboratorio, altamente letale per l intera umanità perché si propaga nell’aria velocemente. Per giunta ci avevo inserito anche una organizzazione criminale cinese. Non immaginavo, certo, che quello che era frutto della mia fantasia sarebbe diventato realtà.

- Quanto importante è stato incontrare Trematerra?

Più che importante! incontrare Carlo Trematerra è stato fondamentale. Carlo non si è limitato a fare la regia, ma ha curato tutta la parte tecnica (riprese, montaggio, doppiaggio) e anche la parte organizzativa.

Se Trematerra non avesse creduto pienamente nel progetto, IL CASO SALICE sarebbe rimasto chiuso in un cassetto.

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- La donna ha un ruolo importante nel tuo film, la metti molto in risalto. La vedi realmente così la donna? 

Per me la donna è la creazione più bella che ci possa essere... Con i pregi ed i difetti.... Anzi senza difetti non sarebbe così, in tutti i miei lavori, quindi anche nel CASO SALICE le donne sono protagoniste. E se pensiamo a tutte le cose che si muovono attorno a lei.... La donna è colei che muove i fili ai quali sono legati storie e personaggi. Romantica, semplice, sofisticata, pazzarella, vendicativa, ma sempre vincente. Il ruolo principale l’ ho assegnato sempre alla donna. Diversi passi della Bibbia raccontano di donne protagoniste. La Maddalena, che per prima scopri il Sepolcro di Gesù aperto, la Veronica, che asciugò il volto insanguinato di Gesù, la Samaritana al pozzo quando incontrò Gesù... Ed altre ancora.. Qualcuno ha detto che sono un femminista..... Ma non posso esserlo perché sono un uomo...

Ed eccoci a scoprire chi si nasconde dietro il giovane regista del film "IL CASO SALICE”, ovvero Carlo Trematerra

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- Anche tu oltre ad essere il regista del film interpreti il ruolo del Commissario Literno. Quanto ti è piaciuto interpretarlo e cosa ci puoi raccontare di questa esperienza cinematografica?

Riguardo al Commissario Literno posso dire che non ho faticato tanto perché è un personaggio che mi rassomiglia molto... Premuroso, amichevole, carattere molto forte e spesso impulsivo. Non è la prima volta che interpreto un poliziotto ma di sicuro dirigere se stessi non è facile, io poi quasi sempre non mi piaccio. L’ esperienza da regista… Beh che dire, ho fatto quello che mi piace di più cercando di dare il massimo con i pochi mezzi a nostra disposizione. Del resto si sa che questo è il tarlo che colpisce le produzioni indipendenti. Comunque è stata una bellissima esperienza anche perché è stato il mio primo lungometraggio.

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Per IL CASO SALICE possiamo dire che vede la sala cinematografica per la prima volta grazie alla partecipazione al FESTIVAL DEL CINEMA DEI CASTELLI ROMANI. Purtroppo quando eravamo pronti per per la distribuzione siamo stati colpiti dal covid e da quel momento tutta l’organizzazione si è fermata.. Per fortuna però il film non è finito in un cassetto ma è stato distribuito da Amazon Prime Video per l’estero (Regno Unito, Usa, Germania e Austria) ed in Italia dalla piattaforma Shinema streaming. Grazie a questa possibilità distributiva abbiamo potuto presentare il film al PREMI DAVID DI DONATELLO. Grande meraviglia quando abbiamo visto che il film era entrato in concorso ed ha poi ricevuto 7 menzioni. Ovviamente non ci aspettavamo di andare in nomination e magari vincere, per noi già esserci è stata una vittoria. Per ora un’altra piccola soddisfazione, oltre ad essere presenti a Frascati al Festival del Cinema dei Castelli Romani 2021, è essere finalisti alla seconda edizione del Premio Shinema Cinema contemporaneo.13trematerraprofilo

Carlo Trematerra anche a te voglio chiedere come e quando è nata la passione per il cinema e quando hai incontrato Antonio Scardigno.

La passione per il cinema non saprei dire quando è nata perché ho vissuto sempre con questa passione. Ho sempre amato girare video coinvolgendo amici e parenti. Per rispondere a come ho conosciuto Antonio Scardigno ti rispondo grazie ad un altro Antonio (Antonio Bilangia, attore). Alla fine IL CASO SALICE mi è piaciuto così tanto che in pochi mesi abbiamo dato il via alle riprese.

Se dovessi parlare a dei giovani che magari vogliono intraprendere la carriera di regista, cosa diresti e consiglieresti loro di fare?

Ai giovani direi che prima bisogna studiare. Non importa quale facoltà scegliere, l’importante è studiare per conoscere ed ampliare i propri orizzonti, e soprattutto suggerirei di girare per conoscere ed imparare di tutto e di più e non fermarsi mai.. C'è una frase di Kubrick che amo molto che dice.... "IL MIGLIOR MODO PER IMPARARE A FARE UN FILM È FARNE UNO"...

In chiusura, Antonio Scardigno e Carlo Trematerra vogliono ringraziare tutti gli attori che hanno lavorato con loro, ringraziano il compositore Alex Lisi e dedicano il film a Biagio Gragnaniello "Carlo Salice" che è mancato qualche mese prima dell’uscita del film.

(Foto autorizzate da Antonio Scardigno e Carlo Trematerra)