Intervista all'artista salentino Ubaldo Santoro

Attore, doppiatore, fotomodello e giornalista internazionale

- Ubaldo, sei nato a San Pietro Vernotico e provieni da una famiglia d’arte. Quanto ha influito questo sulla tua crescita?
Ubaldo Santoro: "È stato tutto. La mia passione artistica nasce quando ero bambino. Mio nonno, Antonio Santoro, era operatore tecnico cinematografico e lavorava al Cinema Massimo del paese. Io vivevo praticamente lì: la sala, l’odore della pellicola, la magia delle proiezioni… erano la mia casa. Stavo sempre con lui e osservandolo ho imparato tantissimo. È lì che ho capito che il cinema sarebbe stato parte della mia vita.
E poi c’è una persona che per me è importante: mia madre Anna Rita Santoro, scrittrice e cineasta, il che significa respirare arte ogni giorno. Sin da piccolo ho imparato quanto la creatività potesse essere una forma di espressione, ma anche di disciplina. Non mi sono mai sentito “obbligato”, semplicemente l’arte era parte di me. Ma vorrei ringraziare anche un caro amico Giuliano Simonetti, un grande produttore cinematografico. Mi ha insegnato, con la stessa generosità, affetto e saggezza di mio nonno Antonio. Se sono l’artista che sono oggi, è anche grazie a loro.

- La tua formazione è molto ampia. Come nasce questa multidisciplinarietà?
Ubaldo Santoro: "Dalla voglia di comunicare. Ho iniziato con la Talià – Accademia d’Arte Drammatica, studiando recitazione, dizione, improvvisazione, yoga e doppiaggio. Poi ho proseguito con il corso professionale da giornalista. Ho sempre voluto unire più linguaggi, perché ogni forma d’arte mi aiuta a raccontare meglio."
- Il doppiaggio è una parte importante del tuo percorso.
Ubaldo Santoro: "Sì, ho ottenuto l’attestato di Doppiatore Professionale presso la Ward Lab – Accademia di Doppiaggio, studiando con maestri come Luca Ward, Monica Ward, Massimo Lopez e Alessandro Campaiola. La voce è uno strumento potentissimo, una vera responsabilità artistica.
.Ubaldo Santoro con Luca Ward
- Anche come attore hai vissuto esperienze internazionali...
Ubaldo Santoro: "Sì, e le esperienze con Travel On Set sia nazionale ma anche a Los Angeles, mi hanno arricchito molto: ho svolto attività d'attore e ho anche insegnato recitazione e doppiaggio a Los Angeles. Quest'anno inoltre, ho frequentato un corso su Intelligenza Artificiale nel cinema presso “Sentieri Selvaggi” a Roma, perché credo che un artista debba sempre aggiornarsi, con curiosità e apertura mentale".
- Hai ricevuto numerosi premi nella tua carriera. Quali ricordi con più affetto?
Ubaldo Santoro: "Ognuno è speciale. Dal premio Internazionale del 2000 come poeta, ai riconoscimenti più recenti, tutti hanno un valore emotivo. Ricordo con affetto il Premio Internazionale “Angeli di luce dell’arte” , il Premio Dante al Salone del Libro di Torino, il riconoscimento al Festival del Cinema di Roma e il premio del Canada al Festival di Venezia . Dal 2022, mi hanno inserito nel volume Cinematografico molto importante "nell’Annuario del Cinema e dell’Audiovisivo," un onore enorme. E poi il Colosseo d’Oro 5.0 C. , premio “Cristoforo Colombo” come Artista dell’Anno e quest'anno, il premio al Festival Internazionale del Cinema di Venezia come Miglior Attore e Doppiatore".
- Sei anche appassionato per le fotografia.. Che ruolo ha questa passione nella tua carriera?
Ubaldo Santoro: " La fotografia è un altro linguaggio artistico. Ogni scatto racconta qualcosa."
- Quale valore ritieni fondamentale nel tuo lavoro?
Ubaldo Santoro: " La dedizione. Ma anche la puntualità, il rispetto e la capacità di lavorare in squadra. Il cinema non è mai un cammino solitario: è un’arte collettiva".
- Come immagini il tuo futuro artistico?
Ubaldo Santoro: "Lo immagino pieno di studio, crescita e nuove sfide. Voglio interpretare ruoli sempre più complessi e continuare a dare voce e corpo alle storie che meritano di essere raccontate".
- Un messaggio ai giovani che vorrebbero seguire le tue orme?
Ubaldo Santoro: "Credete nei vostri sogni, ma soprattutto studiate. La passione vi dà la spinta, la disciplina vi dà il futuro. E non dimenticate mai di ringraziare chi vi ha accompagnati. Io lo faccio ogni giorno, pensando a mio nonno Antonio , a mia madre e a Giuliano Simonetti, per me sono fari nella vita e nell’arte".
(Testo raccolto dalla redazione - Foto per gentile concessione di Ubaldo Santoro)