LA MUSICA DE "IL CASO SALICE"
Intervista ad Alessandro Lisi, compositore e produttore della colonna sonora del film "Il caso Salice"
di Gloria Tozzi
Antonio Scardigno, ideatore, autore, scrittore, produttore e attore protagonista del film Il caso Salice, con la regia di Carlo Giuseppe Trematerra, avrà l'onore di partecipare come finalista al festival del cinema premio S h i n e m a, che si terrà a Napoli il 16 dicembre 2021.

Nell'attesa del Festival, desideriamo conoscere un altro protagonista dell'interessante Thriller. È noto che coloro che fanno il successo di un film non sono solo gli autori, gli sceneggiatori, i registi, gli attori, e tutte le maestranze che contribuiscono alla realizzazione dell’opera, ma c'è anche qualcuno che rende il film più emozionante, che rende l'atmosfera più magica e che la fa vivere in modo più reale.
Questa figura importante che ha accompagnato il Thriller di Antonio Scardigno, denso di suspence, è il compositore della colonna sonora, della musica e dei suoni che catturano la sensibilità dello spettatore facendogli vivere quei momenti come se fossero reali e non una finzione cinematografica. Il maestro compositore di cui parliamo è Alessandro Lisi (nelle due foto qui sotto).

- Molti film sono spesso ricordati oltre che per la trama e la buona realizzazione anche per la musica che li accompagnano. Alessandro Lisi, tu sei un altro protagonista del film in quanto autore della colonna sonora de "Il caso Salice". Ci puoi dire se c'è stata una scena in particolare, o la trama stessa, che ti ha dato l'input per scrivere tutte le musiche e creare i suoni per questo avvincente Thriller?
- "Non c'è stata una scena in particolare che mi ha ispirato a scrivere i motivi della colonna sonora, ovviamente sono stati delineati dei temi principali, uno un po' più di azione, il tema principale che suona sui titoli di coda e alcuni motivi specifici per alcuni personaggi. La presenza di talune scene particolari mi ha permesso di spaziare su sequenze ed azioni energiche dove ho mischiato dei suoni orchestrali ad una elettronica molto più moderna per dare un tocco energetico e potente alle scene con le sparatorie e con le irruzioni. Momenti di tensione e mistero descritti magistralmente da Antonio Scardigno autore del film, mi hanno permesso di creare un mood di suspence dove non si capisce bene che cosa stia succedendo. In particolare la scena del sogno mi ha ispirato ad utilizzare dei suoni più vicini al mondo dell'horror e del cinema del terrore. Mi piace molto comunque giocare con il pubblico, creare tensione, dare colori unici ad ogni scena".
- Alessandro, il tuo incontro con gli artefici del film Antonio Scardigno (produttore, sceneggiatore e protagonista) e Carlo Trematerra (regista), entrambi new entry nell'Annuario del Cinema italiano, è stato fortuito oppure voluto? Ci racconti qualcosa in merito?
- "L’incontro è avvenuto in modo casuale. Era un periodo in cui avevo già composto musica per cortometraggi anche europei, avevo lavorato per un film scandinavo, per video per YouTube, ma non avevo ancora composto per un lungometraggio. Tramite una persona, sono venuto a sapere che la produzione italiana di Antonio Scardigno cercava un compositore. Ci siamo incontrati ed ho accettato di intraprendere questa avventura e di mettermi in gioco. Guardando il film ho iniziato subito a studiare e scegliere quei colori che poi ho utilizzato per comporre la colonna sonora".
- Indubbiamente sarai molto contento del successo che sta ottenendo "Il caso Salice" che recentemente ha partecipato al David di Donatello ed al Festival del Cinema internazionale ai Castelli Romani, ottenendo varie menzioni di cui una speciale al Croffi. Adesso parteciperà come finalista al "Premio Sh i n e m a," prestigiosa piattaforma che darà la possibilità di essere visto in tutto il mondo.
E tu, Alessandro, che cosa provi nel vivere questo momento di successo del film di cui hai creato il tema musicale portante, ossia la colonna sonora, consapevole dell'importanza che ha la musica in un contesto cinematografico?
- "In quanto produttore e compositore musicale il mio ruolo è quello di cercare di trasportare il pubblico in quest'esperienza cercando di collegare le immagini e decorarle con quello che è il suono. Sono molto contento quando riesco ad imprimere delle emozioni e delle reazioni nello spettatore. Mi piacerebbe assistere in sala alla proiezione di questo film per vedere in prima persona l'effetto che ha sul pubblico, in quanto io lavoro per farlo sentire dentro la scena, creando una tensione attraverso il suono collegato alle immagini. Indubbiamente provo una grande soddisfazione vedendo il film correre verso traguardi sognati e immaginati. Il genere Thriller richiede la creazione di un’atmosfera musicalmente molto particolare in quanto c'è un susseguirsi di colpi di scena".
- Hai avuto qualche difficoltà a comporre la colonna sonora ed adattarla al film?
- "Trovo più difficile comporre una colonna sonora che non dia fastidio al film, ai dialoghi, alle scene, alle immagini, io miro ad accompagnare i colpi di scena, ad aiutare le dinamiche del film attraverso la musica. Quest’ultima è una delle parti più divertenti. Io quando lavoro su queste scene di tensione, con sorpresa, diciamo jumpscare che è una tecnica usata nei film horror, dove lo spettatore dovrebbe spaventarsi e sentirsi in pericolo, lavoro cercando di allineare ogni singolo elemento e perfezionare ogni singolo suono per elevare al massimo l'emozione. Produco suoni che crescono, dei vuoti, delle zone di silenzio, che si intersecano con dei momenti in cui la musica è preponderante. È importante dare una dinamica al film".
- Tu sei un grande compositore ma soprattutto un Maestro nel creare Mixage di suoni realizzati con vari strumenti musicali. Come nasce questa passione per la musica? e come nascono queste chicche che indubbiamente richiedono uno studio, un’attenzione ed una applicazione maggiore nella composizione? Ci vuoi parlare anche della parte tecnica che contraddistingue il tuo lavoro?
"Questa passione nasce fin da quando ero piccolo, fin da quando ho avuto i primi strumenti musicali, la prima tastiera. Mi è sempre piaciuta l'idea di avere una tela bianca dove, in quanto produttore e compositore, potevo disegnare con gli spazi che volevo i tempi che volevo, delle zone più dense, delle creste, dei ventri, creando l'idea di poter essere padrone di tutto quello che succedeva dal minuto 0 al minuto finale. Ho avuto sempre tantissimi strumenti, principalmente sono cresciuto con la batteria ma ho sempre pensato di più alla parte compositiva, produttiva come più avvincente ed interessante".

Nella foto: Antonio Scardigno, Produttore, Sceneggiatore e Protagonista de Il Caso Salice
"Perché le colonne sonore? Perché raccontano molto come lavoro. Perché produzione musicale? Perché è l'ambito in cui posso sbizzarrirmi, Posso usare svariati strumenti, violini, strumenti orchestrali, sintetizzatori, chitarre e bassi distorti. Nel mio laboratorio dove ho una svariata collezione di strumenti, posso dar vita a moduli che posso combinare e collegare così da poter scegliere infine i suoni che andranno a rappresentare quello che scriverò per il film. Il processo inizia con una fase di ricerca circondato da strumenti. Inizio a sperimentare, faccio tanti errori ma dopo averne fatti una decina, qualcosa che funziona lo si trova. Quindi studio il personaggio oppure una scena particolare del film e iniziò a decidere quattro o cinque modi diversi per descriverli, magari un suono elettronico, una melodia di pianoforte, un tappeto di tastiere. Così vedo cosa funziona e decido i colori, scelgo lo strumento che sarà il simbolo preponderante durante la colonna sonora del film. Dopo la fase di ricerca c'è la fase di composizione dove una volta scelta la tavolozza dei colori, si iniziano a delineare la parte musicale, I motivetti, le sequenze, i temi. Infine c'è la fase finale del mixaggio ossia c'è la parte più tecnica dove si porta il materiale creando un prodotto finito.
"Sono una persona molto tecnica a cui piace soprattutto usare il computer ed a cui piace sapere tutto per avere una qualità alta ed un prodotto valido e di successo".
(Le foto di Alessandro Lisi sono autorizzate dal Maestro)