LA SCOMPARSA DI GIAN LUIGI RONDI: TESTIMONIANZE
FONTANA (AGIS): PROFONDO CORDOGLIO PER LA SCOMPARSA DI RONDI
Gian Luigi Rondi ha rappresentato uno straordinario punto di rifermento per tutto il cinema italiano. Fino alla fine ha profuso tutto il suo impegno in quella che considerava una sua creatura,lAccademia del cinema Italiano David di Donatello. Con lui se ne va una parte significativa dello spettacolo italiano a cui, tutti noi, dobbiamo esprimere la nostra profonda gratitudine. Così Carlo Fontana, presidente dellAssociazione Generale Italiana dello Spettacolo, anche a nome di tutte le associazioni aderenti, esprime il cordoglio per la morte di Gian Luigi Rondi.
CUCINIELLO (ANEC): UNA FIGURA UNICA E INIMITABILE
La scomparsa, a 94 anni, di Gian Luigi Rondi ha suscitato profonda emozione nellANEC Associazione Nazionale Esercenti Cinematografici, che ricorda con affetto lamico del cinema italiano, come amava definirsi. In primo luogo in qualità di presidente dell'Accademia del Cinema Italiano - Ente David di Donatello che guidava dal 1981. Rondi è considerato il decano della critica italiana, che lo ha visto in particolare protagonista sulle colonne del quotidiano Il Tempo ininterrottamente dal 1947 a oggi. Un mestiere in cui è stato uno dei precursori e che deve molto alla sua opera, come sottolinea il presidente ANEC Luigi Cuciniello: «È stato uno dei primi e più rappresentativi esempi del lavoro di critico cinematografico: un punto di riferimento e un modello per tutti, sia che se ne condividessero i giudizi sia che si militasse in correnti di pensiero ed estetiche differenti. Da quel punto di osservazione discesero tutte le altre, numerosissime attività: a partire dai premi David di Donatello dedicati alla nostra cinematografia, in cui fu coinvolto fin dagli inizi e sempre seguiti con dedizione e passione assoluta, fino ad essere identificati con la sua persona».
Cuciniello sottolinea anche il suo lavoro «per lorganizzazione e direzione di tanti festival e premi, a partire della Mostra internazionale darte cinematografica di Venezia, di cui è stato direttore nel difficile biennio di transizione 1971-1972 e poi dal 1983 al 1986, ma anche tra gli altri i premi Vittorio De Sica, gli Incontri Internazionali di Sorrento e pochi anni fa il festival di Roma, di cui è stato presidente. Rondi ha rivestito anche molteplici incarichi istituzionali, come la presidenza della Biennale di Venezia, la partecipazione a varie commissioni ministeriali per la cinematografia, la vicepresidenza di Cinecittà e in ultimo la chiamata a commissario straordinario della Siae, avendo anche esperienze sul versante artistico come regista di molti documentari (in particolare sul cinema, sulla storia e sullarte) e collaboratore alle sceneggiature di film, tra gli altri, di nomi come Pabst e Mankiewicz, nonché autore di saggi storici e libri sulla Settima arte. Tutti ruoli in cui ha tenuto sempre viva la sua passione per il cinema, al cui servizio si è impegnato fino allultimo sia sul versante critico-estetico che per gli aspetti economici e di mercato. Una figura unica e probabilmente inimitabile, che ha segnato unepoca storica anche in virtù dei suoi rapporti coltivati per decenni con grandi personalità del cinema italiano e internazionale».
DINOIA (FICE): CON RONDI SCOMPARE UN TESTIMONE DEL NOSTRO CINEMA
Con la scomparsa di Rondi se ne va un testimone e al tempo stesso un protagonista del cinema italiano. E quanto dichiara Domenico Dinoia, presidente della Fice - Federazione Italiana del Cinema dEssai, commentando la morte di Gian Luigi Rondi.
Rondi prosegue Dinoia sarà ricordato non solo per essere stato il padre del David di Donatello, ma anche per il suo ruolo di organizzatore di cultura e di acuto critico cinematografico. Una vita, la sua, spesa fino allultimo istante a sostegno del nostro cinema. La Fice conclude Dinoia si stringe al dolore dei familiari ed esprime il più profondo cordoglio.
GRAZIE GIAN LUIGI - Un ricordo di Rondi dal "suo" Sindacato
L'ultimo saluto a Gian Luigi Rondi sabato 24 settembre, alle ore 15.00 nella la chiesa di S. Anselmo all'Aventino a Roma.
Il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani nel darne notizia, ricorda con stima e antico affetto non solo il critico, ma soprattutto un grande sostenitore del cinema italiano e uno degli iscritti storici del Sindacato.
"Gian Luigi è stato un riferimento prezioso per generazioni di protagonisti del nostro cinema, ma anche per molti lettori che hanno formato il loro gusto di spettatori non solo sulla critica, ma sulla sua passione autentica che lo ha reso insuperabile creatore di eventi e festival" ricorda Laura Delli Colli, Presidente del SNGCI a nome del Direttivo Nazionale.
Di Rondi ricorderemo sempre, con la sua lezione professionale e umana, la sua emozione nel ricevere a Venezia il nostro Premio Bianchi intitolato a un critico e giornalista che stimava sinceramente e la serata dei Nastri d'Argento per il documentario di due anni fa che fu occasione per festeggiarlo insieme al film della sua vita.
(Foto di Roberta Gulotta - Copyright)