MAESTRO STEFANO MAINETTI, COME VIVE LA SUA QUARANTENA?
Il Maestro Stefano Mainetti, raffinato compositore e direttore d'orchestra che di successi nella sua carriera ne ha avuti (e continua ad averne) davvero tanti, sia in Italia che all'estero, ci risponde così:
“La quarantena causa Coronavirus ha costretto tutti a casa e questo fatto ha avuto più effetto su alcune categorie piuttosto che su altre. Nel mio caso, dopo un iniziale sbandamento, dovuto soprattutto all’incredulità, mi sono adattato e sono riuscito a proseguire buona parte della mia attività. Passata la prima fase dove stazionavo ore guardando statistiche e Tg, che avevano più l’aspetto di un film di fantascienza che di mera cronaca, ho preso coscienza e metabolizzato l’accaduto. Ho sempre passato molte ore da solo con la mia musica e questo è stato di grande aiuto. Certo, tutte le produzioni teatrali alle quali stavo lavorando sono state sospese e chissà quando riprenderanno.
“Tutto il comparto dello spettacolo è stato paralizzato da questa calamità e sarà probabilmente tra gli ultimi a riprendere vita; pensiamo alle sale da concerto, ai teatri, ai cinema, sono tutte occasioni di grande assembramento che ovviamente ricominceranno molto più tardi di altre attività che invece non prevedono la presenza di un pubblico così numeroso.
“Pensiamo anche alle compagnie assicurative che più difficilmente si prenderanno il rischio di assicurare nel breve periodo il set di un film o l’organizzazione di un concerto di musica rock. Il mondo dello spettacolo è composto da grandi artisti, ma anche da professionisti e tecnici che vivono del lavoro giornaliero e che ora si vedono privati totalmente delle fonti di guadagno. In questo non siamo aiutati dalle istituzioni che non prevedono assistenza alla maggior parte di queste categorie e che poco hanno investito e investono, rispetto al resto d’Europa, in cultura e spettacolo. Per questo ci stiamo organizzando, cercando di reagire; sono sempre di più le petizioni che arrivano per promuovere aiuti a sostegno del nostro settore.
“Personalmente mi ha molto aiutato l’insegnamento, la docenza al Conservatorio di Santa Cecilia mi ha permesso di rimanere in contatto con i miei allievi per via telematica. “Le lezioni sono quindi proseguite con varie modalità, utilizzando Skype e software simili, piuttosto che con scambio di mail e messaggi WhatsApp. In questo frangente sono stato agevolato; insegnando composizione per musica da film, la maggior parte del lavoro si svolge correggendo partiture composte su filmati assegnati, che gli allievi mi inviano di volta in volta. Questa metodologia di lavoro non prevede l’esecuzione musicale e quindi la presenza di musicisti, anche se spesso ci si avvale di software per la simulazione di suoni orchestrali e non. Altri docenti non sono stati così fortunati; penso a chi insegna strumento per esempio, dove l’ascolto e il contatto diretto tra Maestro ed allievo è fondamentale. Anche direzione d’orchestra, o canto corale, come si può bene immaginare sono materie impossibili da insegnare se non in presenza fisica di un’orchestra, di un coro e di un direttore. Anche il fattore tempo ha giocato un ruolo fondamentale a favore dell’insegnamento. In questa situazione gli allievi sono forzati a rimanere a casa, senza distrazioni, e il tempo dedicato alla composizione, e di conseguenza alla correzione dei loro lavori, è aumentato.
"Certo, anche nel mio caso il rapporto umano, de visu, ha il suo peso, ma ci sono anche altri aspetti positivi nell’insegnamento a distanza, per esempio abbiamo azzerato i tempi di trasferimento per andare in Conservatorio. Alcuni allievi vengono apposta da fuori Roma, anche quattro volte al mese e rientrano nella loro città la sera tardi, dei veri e propri pendolari e con l’insegnamento a distanza abbiamo guadagnato molte ore di lavoro e di studio.
“Mi auguro che questo tempo abbia aiutato a capire quanto la musica, il cinema, la televisione, la letteratura, l’arte tutta, abbiano aiutato a rimanere vivi, in compagnia di noi stessi; abbiano alleviato la nostra solitudine e la sofferenza di chi ha subito la costrizione del domicilio coatto. Mi auguro altresì che le istituzioni ne prendano atto ed incomincino a sostenere con maggior forza questa schiera di persone che ha sempre dato lustro al nostro paese che di musica, arte e cultura è stato caposcuola per molti secoli”.
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(Foto by courtesy Stefano Mainetti)