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MATTEO GARRONE ha APERTO la TREDICESIMA EDIZIONE dell’ARIANO INTERNATIONAL FILM FESTIVAL

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Il pluripremiato Matteo Garrone ha aperto la tredicesima edizione dell’Ariano International Film Festival, in programma dal 28 luglio al 3 agosto 2025. Ospite della kermesse campana, il regista romano ha tenuto una Masterclass esclusiva, durante la quale ha svelato alcuni dei segreti del suo mestiere, rispondendo alle domande dei partecipanti e raccontando come ha iniziato ad avvicinarsi alla sua arte. Autodidatta ma con un importante bagaglio personale alle spalle, fatto di disegni e pittura, a 26 anni ha intrapreso la strada della regia. Da allora ha spaziato di genere in genere, dalla favola (Il racconto dei racconti) ai fatti di cronaca (Dogman), arrivando a fondere le sue suggestioni nella sua ultima opera, Io Capitano. Le emozioni sono sempre al centro delle sue storie, nel tentativo di fornire diverse prospettive che facciano riflettere e sensibilizzino. Senza giudizio ma con empatia, i suoi personaggi sono entrati nell'immaginario del pubblico e hanno lasciato il segno. Esattamente come ha fatto lui con il pubblico di Ariano Irpino.

In serata, spazio a un altro gradito ospite della kermesse, Chiara Iezzi. La cantante dello storico duo Paola e Chiara ha accompagnato il film in concorso L’ultima sfida di Antonio Silvestre, anche lui presente in sala.

BREVE BIO MATTEO GARRONE

Nato a Roma nel 1968, Matteo Garrone muove i primi passi nel mondo del cinema sin dal liceo, dove lavora come aiuto-operatore. Dopo le prime esperienze sul set, tra cortometraggi e documentari, approda alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1998 con il film Ospiti, di cui cura regia, sceneggiatura, scenografia e costumi. L'interesse nei confronti di un realismo tangibile e di figure rappresentative di un'esistenza in bilico, diverranno un vero e proprio marchio di fabbrica. Troupe ridotte, macchina a spalla, presa diretta, attori non professionisti, caratterizzano il suo stile, mentre la poetica fonda le radici in ciò che lo circonda e lo riguarda. Il titolo della svolta è L’imbalsamatore (2002), con cui vince il David di Donatello per la Miglior Sceneggiatura. A seguire, una serie di progetti degni di nota, usciti a distanza di qualche anno l'uno dall'altro: Primo amore (2004), Gomorra (2008), Reality (2012). Con Il racconto dei racconti (2015) fa un'incursione nel fantasy, riprendendo i temi a lui cari ma traslandoli in un genere diverso. Con Dogman (2019) conquista Cannes e porta al trionfo il suo protagonista, Marcello Fonte, che si aggiudica il Prix d'interprétation masculine. Nel 2023 è tra i candidati all'Oscar per il Miglior Film straniero con Io Capitano, vincitore del Leone d'argento per la Miglior Regia e di ben sette David di Donatello.

(FONTE FOTO: UFFICIO STAMPA)