La decima edizione del Premio Alvaro-Bigiaretti ha chiuso i battenti al termine di due magnifiche giornate partecipate che hanno arricchito i presenti in un viaggio, per citare il tema dell’edizione 2024, che lega alle parole e al lavoro dei due autori, a cui è dedicata la manifestazione, importanti spunti di riflessione rispetto alle questioni più attuali e alle tematiche più pressanti che governano i dibattiti dei nostri giorni.
L’incontro – intervista tra Raffaello Fusaro e Francesco Montanari è stato davvero un bel momento di condivisione e di riscoperta, tramite la lettura di alcuni brani di Alvaro e di Bigiaretti, di una forma espressiva letteraria altissima ma anche della traccia potente che Vallerano ha lasciato nelle loro opere. Un motivo di vanto per la nostra comunità, ma anche un impegno a proseguire nella strada intrapresa dieci anni fa.
Ieri abbiamo dapprima assistito a una interessantissima tavola rotonda, moderata dal presidente del premio, Giorgio Nisini, con i professori dell’Università di Macerata, e amici di Vallerano, Carla Carotenuto e Alfredo Luzi, e con il critico romanziere Fabrizio Ottaviani su Alvaro e Bigiaretti e sulla loro attualità come scrittori civili.
Infine, la premiazione del vincitore dell’edizione di quest’anno, Tommaso Giartosio, con il libro Tutto quello che non abbiamo visto (Einaudi), intervistato da Daniela Zanarini, ci ha consentito di parlare e di approfondire questioni centrali nei nostri tempi, come la migrazione, la guerra, l’accoglienza, la conoscenza. Anche per questo motivo, quest’anno, abbiamo voluto che al Palazzo della cultura fosse presente un corner di Emergency, perché il premio è anche assunzione di responsabilità e riaffermazione di valori imprescindibili che non devono essere dati mai per scontati.
Tra qualche settimana sarà il turno del Premio studenti e poi proseguiremo per un intero anno con iniziative e appuntamenti che l’Amministrazione comunale e l’associazione Alvaro e Bigiaretti metteranno in campo per celebrare degnamente questo prezioso traguardo raggiunto, il decennale, per un premio letterario che, non solo per la longevità, ma anche per i contenuti e per le personalità che lo animano da sempre, è ormai ritenuto unanimemente il più importante della Tuscia viterbese.