Presentato lo straordinario "C’era una volta il beat italiano”
Il regista cinematografico Pierfrancesco Campanella ha festeggiato il compleanno qualche sera fa a Roma nel corso di una proiezione evento nella sala dell’Anica, sede della associazione nazionale produttori cinematografici italiani.
Pierfrancesco Campanella
Per l’occasione Campanella ha presentato il suo ultimo progetto, un documentario intitolato “C’era una volta il beat italiano”, dedicato a quello straordinario periodo storico denso di rivoluzioni nella cultura e nel costume, di emancipazione femminile e di voglia di libertà, soprattutto da parte dei giovani che reclamavano un ruolo attivo nella società.
Campanella con Donatella Moretti
E le canzoni dell’epoca riflettevano questi cambiamenti grazie a testi innovativi e musiche decisamente più moderne, sulla scia dei Rolling Stones e dei Beatles. In Italia abbiamo avuto gruppi come i Ribelli, i Profeti, i Dik Dik, i Camaleonti, Giuliano e i Notturni o soliste come Patty Pravo e Caterina Caselli che hanno operato una vera e propria rivoluzione nel modo di cantare.
Campanella con Adriana Russo e Luca Di Silverio
All’evento dell’altra sera erano presenti alcuni dei protagonisti del docufilm. A cominciare dalla splendida Mita Medici, simbolo di quella generazione, considerata la prima ragazza che ha abbattuto l’immagine stereotipata della donna oggetto, diventando simbolo del nascente movimento femminista.
Rosanna Fratello con Mauro Goldsand
Poi la sempre bellissima Rosanna Fratello, emblema dell’immagine di donna mediterranea, che nel periodo beat era solo una ragazza come tante che sognava di emulare Patty e Caterina, delle quali è poi diventata in effetti collega, anche se con un genere di interpretazioni completamente diverse.
Quindi Donatella Moretti, cantante dotata di una voce melodiosa, dalla straordinaria estensione vocale, che, nella sua lunga carriera ha avuto anche lei un periodo di repertorio affine al beat.
E poi ancora Morena Rosini, del gruppo Milk and Coffee, che da ragazzina impazziva per il suo mito Mal dei Primitives, uno dei massimi esponenti della beat generation.
Campanella con Bruno Pannone e Fernando Fratarcangeli
Tra i protagonisti del docufilm erano presenti alla festa, anche Massimiliamo Canè (autore di Techetechetè), il cantautore Mauro Goldsand, Fernando Fratarcangeli (direttore della prestigiosa rivista di collezionismo musicale Raropiù), Francesco Lomuscio (esperto musicale), Niccolò Carosi (manager musicale), Franco Mariotti (storico operatore culturale).
Mara Keplero, l'imprenditore Andrea Dalla Ragione e Campanella
Assenti dell’ultima ora, tra coloro che hanno preso parte al film, Don Backy (a letto con l’influenza) e Luca Verdone (regista cinematografico e fratello di Carlo Verdone, trattenuto da impegni di lavoro). Natale Massara, Ivan Cattaneo, Franco Oppini e Giuliano dei Notturni hanno invece mandato un videomessaggio di auguri per il festeggiato e di saluti per gli spettatori in sala.
Mirella D'Angelo e Campanella
Tra gli ospiti, amici personali di Campanella, erano presenti: il super investigatore Antonio Del Greco (già capo della Sezione Omicidi alla Questura di Roma e oggi dirigente dell’agenzia investigativa Italpol), la nota genetista, perito nei più famosi casi di omicidio Marina Baldi (figlia del regista Ferdinando Baldi, che a suo tempo ha diretto anche diversi musicarelli), il docente universitario di Storia del Cinema Fabio Melelli, i produttori Giannandrea Pecorelli ( il suo fiore all’occhiello “Il paradiso delle signore”)
Pierfrancesco con l'attrice Maria Teresa Di Bari
E poi: Angelo Bassi (tra i suoi lavori “Sacrificio disumano” con la Cucinotta, diretto dallo stesso Pierfrancesco), le attrici Adriana Russo, Lucia Stara, Barbara Scoppa, Ottavia Fusco Squitieri, Mirella D’Angelo, Anna Bon, Maria Rita Hottò, Maria Teresa Di Bari, Nadia Bengala e Ornella Giusto, i critici cinematografici Graziano Marraffa e Luca Biscontini, il criminologo Gino Saladini, gli imprenditori Andrea Dalla Ragione, Francesco Campanella (cugino e quasi omonimo del regista), Giuseppe Simonelli e Mauro Ferri, i giornalisti Pierluigi Manieri, Pierangelo Maurizio, Elio Ippolito, Claudio Cippitelli e Antonello De Pierro.
Sergio Siciliano e Ottavia Fusco Squitieri
Visti in sala: gli attori Sergio Siciliano e Jano Di Gennaro, gli artisti Roberta Gulotta, testimonial dell’Annuario del Cinema News, Salvo Ardizzone e Mario D’Imperio, il distributore Luca Di Silverio, gli organizzatori di eventi Antonio Flamini e Rosella Piergentili, la giovane regista Angelica Gallo (figlia di Mirca Viola), la regina delle notti romane Mara Keplero,.
Roberta Gulotta e Pierfrancesco Campanella
Ed ancora: i registi Emanuele Pecoraro, Alessandro Perrella e Michele Vitiello, il musicista Eugenio Tassitano, l’avvocato Massimo Biasiotti, gli autori della fotografia Roberto Girometti e Francesco Siciliano, i montatori Francesco Tellico e Ivan Giordano, l’art director e fotografa Laura Camia, il colorista di immagini Sebastiano Greco, lo showman e scrittore Claudio David, il consulente cinematografico nonchè produttore Paolo Di Gravio, l’organizzatrice di cinema Lucia Nolano. Inoltre Chiara e Matteo Campanella, gli adorabili nipoti del regista. E tantissimi altri.
Campanella con la genetista Marina Baldi e il criminologo Gino Saladin
Grande assente Sergio De Angelis, il produttore della Parker Film che ha realizzato “C’era una volta il beat italiano”, vittima nei giorni scorsi di un infortunio che lo ha immobilizzato. A rappresentare la Parker Film erano presenti le signore Monica Vitiello, Rossana Ruscitti e Roberta Pennacchi.
Morena Rosini, Mita Medici, Rosanna Fratello, Donatella Moretti, Pierfrancesco Campanella
Campanella, elegantissimo per l’occasione, è stato un ottimo padrone di casa, destreggiandosi con disinvoltura tra gli ospiti, mettendoli a loro agio, senza trascurare nessuno. Ma soprattutto è stato molto sciolto nel presentare i suoi interpreti confermando doti di simpatia, competenza e professionalità. Il docufilm ha riscosso unanimi consens.
Antonio Del Greco e Pierfrancesco Campanella
Anche perché Campanella ha trattato la materia senza nostalgia gratuita ma con piglio ironico e grande leggerezza. Dimostrando oltretutto molto coraggio in quanto, per sua scelta artistica, ha rinunciato ad inserire nel lavoro canzoni note o stravisti filmati d’epoca. Decisamente una scommessa vinta!
(foto Sonia Tozzi)