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Presentato oggi a Roma GLI ANNI AMARI 

E confermata l'uscita (dedicata a Patrick Zaki nelle carceri egiziane) il 12 marzo 

11anniamariposterNel rispetto delle disposizioni contenute nel nuovo Dpcm con misure riguardanti il contrasto e il contenimento sull'intero territorio nazionale del diffondersi del Coronavirus, Mario Mieli arriverà con la sua vita nelle sale il 12 marzo, come promesso, non solo perché il cinema non può fermarsi a lungo, ma perché oggi più che mai c’è bisogno che la sua storia arrivi a incontrare il pubblico, per ritornare a quegli anni, ma anche per far scoprire ai giovani quell’universo libertario e rivoluzionario. Magari anche, come ha suggerito Stefano Casi, uno degli sceneggiatori del film Gli anni amari, con il paradosso “tra le distanze imposte oggi giustamente dal decreto e l’abbattimento delle distanze tra i corpi con la sessualità libera voluto da Mario”.

Viene un segno di speranza e ottimismo dalla giornata di presentazione de Gli anni amari alla Casa del Cinema di Roma. E viene nel nome di quell’intellettuale e attivista omosessuale che negli anni 70 ha marcato la sua presenza tra manifestazioni pubbliche e salotti borghesi, tra programmi televisivi e performance poetiche, “cercando di uscire dai legami della tradizione e della ghettizzazione con la creatività”, come ha ricordato la sceneggiatrice Grazia Verasani, e bruciando la sua vita di adolescente irrequieto in poco tempo, fino al suicidio – non ancora trentenne – nel 1983, proprio il 12 marzo.

Il film ripercorre alcune tappe delle battaglie gay ma, come ha detto il regista Andrea Adriatico (che dedica questa uscita a Patrick Zaki nelle carceri egiziane), non è solo per gli omosessuali: “Mario non si è battuto per l’omosessualità, ma per la liberazione e la felicità di ogni persona”. Per questo, secondo Adriatico, “non fu un leader, ma semmai un’icona imprendibile, un outsider del movimento omosessuale di allora”, che il protagonista Nicola Di Benedetto ha affrontato, come ha spiegato, “con intensità, perché Mario richiede l’intensità e l’adesione, anche a chi lo vedrà”. Ad affiancare l’esordiente Di Benedetto nel ruolo dei genitori sono Antonio Catania (“padre inevitabilmente spiazzato di fronte a una ribellione che non comprende”) e Sandra Ceccarelli, “madre che cercava con curiosità una impossibile empatia con il figlio”.

Gli anni amari hanno il volto anche di Tobia De Angelis, Lorenzo Balducci, Davide Merlini, Francesco Martino e Giovanni Cordì, ma anche una colonna sonora che da Raffaella Carrà ai Dik Dik ci riportano anche musicalmente agli anni 70. Prodotto da Cinemare con Rai Cinema e Pavarotti International, il film esce nella sale con la distribuzione di I Wonder Pictures.