SHINEMA: PREMIO MIGLIOR SCENEGGIATURA A “IL CASO SALICE”
Da sinistra Carlo Giuseppe Trematerra e Antonio Scardigno con la targa SHINEMA vinta per la Miglior Sceneggiatura
Si è conclusa il 17 dicembre scorso nella splendida città di Napoli, in un suggestivo ed antico Cineclub nato nel lontano 1948 come sala parrocchiale convertita in seguito in sala cinematografica con il nome di Cinema Paradiso, la seconda edizione del premio SHINEMA che ha assegnato numerosi riconoscimenti ai film in concorso.
Da sinistra: l'attrice Giuditta Niccoli, Carlo Giuseppe Trematerra e Antonio Scardigno
La giuria composta da accreditati e famosi registi, sceneggiatori, scrittori, attori e giornalisti, ha assegnato il premio per la miglior sceneggiatura al Thriller più avvincente del Festival, il film indipendente “Il Caso Salice” di Antonio Scardigno, ideatore, produttore, attore e sceneggiatore, la cui regia è stata curata da Carlo Giuseppe Trematerra. Un premio indubbiamente molto importante in quanto in realtà non ci sarebbero pellicole senza sceneggiature. Trama avvincente che anticipa il periodo difficile che stiamo vivendo, rendendo un'idea che poteva sembrare frutto di una fervida fantasia in una inenarrabile sconvolgente realtà. Scardigno si è aggiudicato il premio proprio per la originalità catastrofica e da incubo della sua storia. Il lungometraggio di Antonio Scardigno e Carlo Giuseppe Trematerra si avvale di un importante cast che ha contribuito al successo più che meritato. Anche la colonna sonora di Alessandro Lisi lo ha reso più stimolante e ricco di suspence.
Nella foto Vittorio Adinolfi, Direttore Artistico del cineclub che ha ospitato il Premio SHINEMA. Il Nuovo Cinema Paradiso è un'associazione culturale che organizza mostre con manifesti del cinema dagli anni '50 ad oggi, documentari e trailers degli anni '40 e '50.
L'ideatore ed autore del thriller più applaudito dal pubblico presente in sala è nato e cresciuto a Castellammare di Stabia, ridente cittadina dalle mille meraviglie e tradizioni che si affaccia su di un mare cristallino nello splendido Golfo di Napoli, alle pendici del Vesuvio che la protegge con la sua maestosità. Sin da ragazzino Scardigno si era appassionato al cinema. Nei suoi racconti e nelle sue interviste descrive tutti i momenti rubati allo studio ed agli amici, momenti in cui creava scenografie, faceva piccole riprese con una cinepresa Super 8 che gli avevano regalato i genitori e dava vita a personaggi e storie dettati dalla sua mente creativa. Come in una sorta di sogno premonitore il produttore Antonio Scardigno ha tradotto ciò che l'immaginazione gli aveva trasmesso, in un racconto alla 007. Lo scrittore da quest'anno ha avuto il piacere e l'onore di essere inserito nelCHI E’ DEL CINEMA del prestigioso Annuario del Cinema Italiano & Audiovisivi.
Da sinistra: Carlo Giuseppe Trematerra, Antonio Scardigno, Dina Arianello organizzatrice del Premio Shinema e Nicola Guarino, che ha preseentato la serata insieme all'attrice Giuditta Niccoli
Insieme a Carlo Giuseppe Trematerra regista del il caso Salice, anche lui presente nell'Annuario, ha realizzato e concretato un suo progetto in cui ha descritto inconsapevolmente la realtà del momento. Lo sceneggiatore è anche il protagonista del thriller in cui impersona un famoso e facoltoso pittore coinvolto in un intrigo che vede due organizzazioni criminali interessate ad impossessarsi di una fiala contenente un virus altamente letale. Antonio Marini, Questo è il nome del personaggio chiave della vicenda, si ritrova spesso sopraffatto da atletiche e pericolose figure femminili che tentano di ucciderlo senza mai però riuscirci. Il caso Salice si conclude con un finale a sorpresa che fa presumere ci sia un seguito della trama. Il film di Antonio Scardigno ottiene successo e gloria non solo per il suggestivo racconto dello sceneggiatore ma anche grazie alla presenza di un altro protagonista, un astuto e perspicace commissario Literno interpretato dallo stesso regista Carlo Giuseppe Trematerra, nato anche lui nel Cilento nella rigogliosa Campania ed esattamente in quel di Napoli, metropoli ricca di arte, cultura e sogni che si concretano ammirando l’incantevole panorama che si contempla da Posillipo al Vomero. Trematerra nel film è appunto Il commissario Literno che conduce e dirige le indagini che seguono alla morte del chimico Carlo Salice, creatore del virus, e monitora le vicissitudini che colpiscono Marini, interpretato sempre da Scardigno, salvandogli spesso la vita. Il caso Salice, reduce quest'anno da alcuni Festival del cinema tra cui il David di Donatello ed il Festival del Cinema internazionale dei Castelli Romani CROFFI, ha ricevuto premi e menzioni speciali e con la sua sceneggiatura fa il suo ingresso adesso più che mai, attraverso la piattaforma SHINEMA, nelle piattaforme internazionali di tutto il mondo. Complimenti ad Antonio Scardigno che con tanta resilienza e tenacia ha tirato fuori dal cassetto il progetto che con grande passione aveva scritto e che aveva dovuto accantonare a causa della pandemia. Complimenti a Carlo Giuseppe Trematerra per aver contribuito alla realizzazione ed al successo di questo intrigante Thriller. (Servizio a cura di Gloria Tozzi)
(Photo Credit: Gloria Tozzi, Carlo Giuseppe Trematerra, Maurizio De Nisi)