SILVANA PAMPANINI al CINEMA TREVI incontra il maestro CIRO CELLURALE
di Claudio Manari
Roma - Il 1° Aprile al cinema Trevi, in occasione della proiezione del film Vortice di Raffaello Matarazzo (1953), per il ciclo Lo schermo oscuro Cinema noir e dintorni, l’attrice Silvana Pampanini ha incontrato il maestro Ciro Cellurale, noto artista delle star, che le ha consegnato un suo ritratto.
Serata davvero speciale al cinema Trevi con protagonista Silvana Pampanini, diva unica e inimitabile che con la sua bellezza e bravura ha dato tanto lustro al cinema italiano nel mondo. L’attrice nel corso della serata ha incontrato il noto artista e ritrattista delle star, il maestro Ciro Cellurale che le ha consegnato un magnifico ritratto.
Protagonista di quasi 100 film, alcuni dei quali girati all’estero e mai presentati in Italia, Silvana Pampanini nel corso della sua carriera internazionale ha lavorato al cinema,in teatro ed in televisione con tutti i maggiori protagonisti della scena. L’elenco dei suoi partner è incredibilmente lungo e annovera tra gli altri Totò, Peppino De Filippo, Alberto Sordi, Vittorio De Sica, Marcello Mastroianni, Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Walter Chiari, Amedeo Nazzari, Renato Rascel, Raf Vallone, Nino Taranto, Massimo Girotti, Ugo Tognazzi, Carlo Dapporto, Paolo Stoppa, Rossano Brazzi, Massimo Serato, Folco Lulli, Aroldo Tieri, Carlo Campanini, Tino Scotti. Jean Gabin, Henri Vidal, Jean-Pierre Aumont, Raymond Pellegrin, Pierre Brasseur, Pedro Armendariz e Buster Keaton.
Film indimenticabili, dal debutto nel 1946 fino ad oggi fra commedie, drammi, film storici, gialli e biografici fra i quali si possono menzionare Il segreto di don Giovanni, regia di Camillo Mastrocinque (1947)Lo sparviero del Nilo di Giacomo Gentilomo (1949)I pompieri di Viggiù, di Mario Mattoli (1949) È arrivato il cavaliere, di Steno, Mario Monicelli (1950), Bellezze in bicicletta, di Carlo Campogalliani (1950), 47 morto che parla, di Carlo Ludovico Bragaglia (1950), O.K. Nerone, di Mario Soldati (1951) , La tratta delle bianche di Luigi Comencini (1952), La presidentessa, di Pietro Germi (1952),La schiava del peccato, di Raffaello Matarazzo (1954), La principessa delle Canarie, di Paolo Moffa (1954), Un giorno in pretura, di Steno (1954)Il gaucho, di Dino Risi (1964) ,Il Tassinaro, regia di Alberto Sordi (1983)
Silvana Pampanini nel corso dell’intervento ha intrattenuto il pubblico con la sua verve e la sua spontaneità ricordando in particolare che per lei recitare significava entrare nel ruolo completamente e che pertanto ogni ruolo che ha interpretato rifletteva in pieno quello che la protagonista della storia raccontata viveva in ogni scena.
L’attrice alla domanda circa il film che ricorda con maggiore gioia o particolare affetto ha risposto di non avere una preferenza, in quanto in ogni pellicola ha dato tutta sé stessa e di ogni film ha un ricordo positivo. In merito alle sue simpatie o alle sue antipatie nei confronti di coloro che hanno lavorato con lei o in particolare riguardo alla rivalità con altre attrici come la Loren o la Lollobrigida che con lei dividevano l’olimpo delle belle e maggiorate del cinema italiano ha risposto molto diplomaticamente che non sta a lei giudicare ma al pubblico e che per quanto la riguarda ha sempre pensato alla sua carriera infischiandosene letteralmente di qualsiasi illazione venisse fatta.
Una diva intramontabile che ha preferito definirsi piuttosto un’attrice, non amando il termine “diva” che tuttora riempie con la sua spontaneità e schiettezza il palcoscenico.
Signora di gran classe, la ragazza che fu eletta Miss Italia ex-aequo nel 1946, è rimasta un personaggio alla ribalta che ama il suo pubblico ed è felice di incontrarlo.
Con grande emozione ha poi apprezzato molto il fatto che venisse ricordata come scrittrice nel momento in cui le è stato consegnato dallo scrivente, il suo libro di memorie Silvana Pampanini, Ninì Pampam, scandalosamente perbene che scrisse qualche anno fa.
L’attrice ha voluto leggere al pubblico la quarta di copertina del libro, ricordando come in esso abbia voluto raccontare gli episodi più belli della sua carriera.
Il momento però più emozionante della serata e vera sorpresa per l’attrice è stato quando ha ricevuto in omaggio uno splendido ritratto del maestro Ciro Cellurale, l’artista che in questi ultimi anni è salito agli onori della cronaca per la realizzazione di ritratti delle più celebri attrici, tra le quali Elizabeth Taylor, Marilyn Monroe, Audrey Hepburn, Anita Ekberg, Gina Lollobrigida, Anna Magnani, Sophia Loren, Marisa Solinas e tante altre.
Il dipinto, realizzato in olio su tela tratto da una fotografia dell’attrice scattata, come lei stessa ha ricordato, a Parigi nel 1950, e che ha sottolineato essere una delle sue preferite, ha sorpreso non poco Silvana che nel complimentarsi con l’autore ha voluto essere immediatamente fotografata con il maestro al quale ha poi rivolto numerose domande mostrando una grande gioia per l’omaggio inaspettato.
Il ritratto su uno sfondo rosso porpora con applique in strass ed incorniciato in argento ci mostra Silvana al culmine della sua bellezza in una posa regale che mette in luce la perfezione del suo volto e l’intensità dello sguardo.
Sono passati 60 anni da quella fotografia ma l’attrice rimane di una bellezza unica e la luce dei suoi meravigliosi occhi azzurro-verdi colpisce ancora oggi come un tempo.
Il passare del tempo non spaventa Silvana che dichiarò qualche anno fa «Dal chirurgo plastico non ci sono mai stata e quando mi verranno le rughe, quando il buon Dio me le manderà, io me le tengo, perché sono chic» (a Chiambretti Night).
Al cinema Trevi , come sempre, incontri di grande interesse e di elevatissimo livello culturale, in un ambiente dove il cinema si mescola senza soluzione di continuità con la letteratura, la pittura, i dibattiti e le retrospettive in omaggio ai più grandi artisti del nostro panorama nazionale.
Claudio Manari
Nelle foto: In apertura Silvana Pampanini è con ilmaestro Ciro Celurle che le ha donato il suo bellissimo ritratto. In basso a sinistra: la celebre attrice è con Claudio Manari, autore di questo articolo.
Foto by courtesy Claudio Manari