“SOLA AL MIO MATRIMONIO”, CONFERMATA L’USCITA
L’uscita del film “Sola al mio matrimonio” di Marta Bergman resta confermata da oggi giovedì 5 marzo nel rispetto del decreto e delle norme di sicurezza vigenti.
Il film verrà proiettato nelle seguenti sale che resteranno aperte e rispetteranno le misure precauzionali varate.
Questo l'elenco completo dei cinema in cui sarà possibile vedere il film:
- CASTELLANA GROTTE (BARI) | Cinema Milleluci
- CAGLIARI | Cinema Odissea
- FIRENZE | Spazio Alfieri
- NAPOLI | Cinema Vittoria (Dal 9 marzo)
- PERUGIA | Cinema Postmodernissimo
- ROMA | Cinema delle Provincie
- TORINO | Cinema Esedra
- TORINO | Cinema Massimo
- TREVIGNANO ROMANO (ROMA) | Cinema Palma
- Presentato nella sezione ACID al Festival di Cannes, il film è stato acclamato a numerosi festival internazionali, tra cui il Rome Independent Film Festival, dove ha ricevuto la Menzione Speciale della Giuria e il premio alla protagonista Alina Serban come miglior attrice, e i Premi Magritte, dove ha ottenuto il riconoscimento per i migliori costumi.
- Al centro della vicenda il percorso audace di una giovane donna determinata a cambiare il corso della sua vita: protagonista del film è Pamela (Alina Serban), giovane Rom insolente, spontanea e piena di ironia, che decide di lasciare il piccolo villaggio in cui vive con la nonna e la figlia per partire alla volta del Belgio. Con sé porterà soltanto un bagaglio, tre parole di francese e l’infinita speranza di poter cambiare il suo destino e quello della sua bambina. Ma il senso profondo del suo viaggio è quello di conquistare la sua indipendenza.
- Seguendo Pamela nel suo viaggio, la regista Marta Bergman firma un’opera d’esordio sincera e dai toni dolceamari, delineando un ritratto emozionante e pieno di energia di una giovane donna che si allontana per ritrovarsi.
- “Pamela sogna, si proietta in qualcosa di più grande, in un altrove” - spiega la regista Marta Bergman- “È ciò che la distingue dalle altre ragazze del villaggio. Tracciando il suo percorso, scopre l'amore che nutre per sua figlia e trova in sé stessa le risorse per allevarla da sola. Volevo un personaggio che lo spettatore amasse per la sua audacia, la sua gioia di vivere e il suo desiderio di imparare. Inoltre ho voluto che il film trovasse la sua coerenza nel legame forte, che prosegue nonostante l'assenza, tra madre e figlia. Così come sua madre, Bébé fa parte di una tradizione di personaggi femminili che in diverse generazioni, fanno sentire con forza le loro voci. Il loro destino è alla base della storia che racconto.”