UN OSCAR DI GRANDE BELLEZZA PER L'ITALIA
- L'Academy Award al film di Paolo Sorrentino – Nella notte degli Oscar 2014 l'Italia delle crisi ormai endemiche rialza la testa e porta a casa meritatamente la statuetta come miglior film straniero - E da Tolfa a Hollywood, "Aquel no era yo" a un soffio dall'Oscar -
di Piero Pacchiarotti (*)
(nella foto)
Passata la gioia del “tifoso da stadio”, mi sono domandato che cosa penseranno in giro per il mondo di questa Italia e di questo spaccato di una Roma “che conta …ed ama vivere in un mondo irreale senza rendersi conto del mondo vero che ruota loro intorno”. Sono certo che all’estero hanno di noi questa percezione, ma è pur vero che, avendo avuto la fortuna di viaggiare, ho quasi sempre trovato in tanti paesi quella simpatia e quella stima che solo noi italiani comuni sappiamo guadagnarci sul campo. Sorrentino ha sempre dichiarato che la sua storia si snoda in un mondo totalmente immaginario, ma viene difficile pensare che non abbia preso spunto da una realtà purtroppo ormai sotto gli occhi di tutti, fatta di un mondo finto e opulento dove apparire è meglio che essere, dove si sgomita per avere un posto in prima fila, dove si arriva a qualsiasi compromesso pur di mantenere il proprio posto in questo mondo finto.
Sicuramente la gente comune, quella che arriva a fine mese con fatica, ormai esausta dei problemi irrisolti e delle chiacchiere vuote dei palazzi della politica, lo ha preso a spunto come atto di accusa di un sistema che va smantellato al più presto; a me invece piace pensare ad un Sorrentino realmente sognatore e felliniano, un poeta del cinema, un grande talento come tanti altri che sicuramente abbiamo qui in Italia, ma che non possono emergere perché il nostro cinema non ha praticamente più finanziatori privati, è rimasto fatalmente indietro rispetto all’Europa con le Commission, e il product placement stenta a decollare (ad esclusione dei cinepanettoni).
In questo quadro tristemente reale che ho appena dipinto, mi piace far notare che il giornale spagnolo “el periodico” oggi esalta la notizia che l’unica opera spagnola in concorso, il cortometraggio “Aquel no era yo” arriva ai piedi del podio nella propria sezione.
Questa notizia, lo ammetto, mi riempie di gioia, perché “Aquel no era yo” è stato il vincitore indiscusso (come migliore opera internazionale) all’ultimo Tolfa Shortfilmfestival nel giugno scorso; una manifestazione nata solo nel 2012 e divenuta immediatamente importante grazie alle grandi opere che da subito hanno iniziato a parteciparvi e grazie alla professionalità con cui vengono selezionate le opere, ma in crisi per la mancanza endemica di fondi ed anche quest’anno, benché in crescita esponenziale, in affanno per le risorse.
Ebbene, quanti giornali italiani avrebbero riportato con enfasi questa notizia nel caso di un “corto” italiano? Credo che non avrebbero riservato alla notizia neppure un trafiletto! Ecco, questa è la differenza ed il gap che abbiamo contribuito a creare rispetto ad altre realtà come ad esempio la Spagna, che in pochissimi anni ha risolto molti dei propri problemi anche grazie al potenziamento del mondo del cinema.
La mia speranza è che questa occasione non venga sprecata; che tale vittoria non serva solo ad arricchire qualche bacheca impolverata, ma sia di stimolo ad un settore da troppo tempo sacrificato che aspettava da 15 anni questa nuova occasione per risorgere.
*Piero Pacchiarotti è Presidente della Civitafilm Commission e Drettore Artistico del Tolfa International Short Film Festival