UN RICORDO DI ANTONELLA LUALDI
Antonella Lualdi con Claudio Manari, Pippo Franco e Ciro Cellurale
di Claudio Manari
Sono trascorsi 15 giorni dalla scomparsa della cara Antonella Lualdi, signora del cinema italiano ed internazionale, la cui carriera è durata 60 anni della nostra storia .
Attiva nel cinema e nella televisione è stata indimenticabile protagonista di 109 film più innumerevoli partecipazioni televisive.
Non desidero in questo ricordo percorrere la sua carriera che peraltro è già stata ampiamente celebrata in altri articoli che la riguardano sia prima della sua scomparsa che successivamente nei giorni scorsi.
Volutamente voglio ricordare soltanto la Antonella che ho conosciuto e frequentato in diverse occasioni in questi ultimi anni fino a pochi mesi prima che ci lasciasse con garbo e classe, in silenzio, senza clamori e senza l’insistenza della stampa che ne descrivesse le condizioni di salute che si sono deteriorate rapidamente in pochi mesi.
Antonella Lualdi con Ciro Cellurale che le ha dedicato un prezioso ritratto
Consapevole che forse gli amanti del bel cinema vorrebbero un articolo dettagliato sulla sua permanenza nell’ambito della settima arte, invito gli stessi a leggere il suo bel libro edito da Manfredi grafie nel 2018, Io antonella, amata da Franco, scritto in collaborazione con Diego Verdegiglio e con una bellissima foto di copertina scelta dalla cara amica attrice, scrittrice e giornalista di eccellenza Olga Bisera.
Motivo dunque di questa scelta è fissare nella memoria la mia esperienza personale condivisa con il Maestro Ciro Cellurale, pittore e scultore, noto anche per essere il ritrattista delle dive, presente in ogni occasione di incontro con la nostra Antonella.
Il primo incontro con Antonella ebbe luogo all’isola del cinema, manifestazione estiva romana all’isola Tiberina dove si celebrava il premio Luciano Martino da parte di Olga Bisera sua amata compagna e da parte del mondo del cinema che aveva lavorato con lui.
In compagnia di Antonellina Intelenghi e di cari amici, avvicinandola ha subito dimostrato un calore e una simpatia non troppo comuni ai grandi del cinema che generalmente si rivelano distanti o poco avvezzi alla convivialità con coloro che non reputano essere del loro ”giro, per usare una espressione fresca e immediata. Molti di loro infatti, a parte, attori o produttori o registi non riconoscono immediatamente scrittori, giornalisti, o semplici ammiratori come loro pari e pertanto dedicano poco tempo o poche parole di circostanza con malcelata gentilezza di circostanza.
Ebbene ciò non caratterizzava Antonella, che immediatamente, dopo una rapida presentazione ha voluto condividere la serata e molti ricordi con noi ed ha accettato con gioia il dipinto che il Maestro Ciro Cellurale le aveva preparato per omaggiarla, con entusiasmo e gioia e evidente ammirazione per il risultato che le ha portato immediatamente alla memoria lo scatto dal quale era stato tratto il ritratto come una foto realizzata insieme a Clark Gable tanti anni prima.
Da quel momento, in molte altre svariate occasioni, Antonella si intratteneva con noi come se fossimo di famiglia o ci conoscessimo da una vita.
Improvvisava canzoni al pianoforte, amava che ci fotografassimo insieme e pazientemente mi autografava e dedicava le innumerevoli fotografie o riviste d’epoca che puntualmente le sotto ponevo.
Felicissima di quelle che le donavo e raggiante per la vivacità con la quale noi ci avvicinavamo a lei con rispetto e stima e grande affettuosa amicizia.
Un particolare ricordo, che ha destato la sua attenzione ed è stato lo spunto per una chiacchierata fiume è stato quello legato ad un suo film del quale avevo appena trovato il dvd editato dopo decenni finalmente per il mercato italiano. Si trattava di La colonna di Traiano, un film storico del 1968 girato in un gelido inverno tra Germania e Romania con un magnifico Amedeo Nazzari e l’inglese Richard Johnson quale co-protagonista.
Antonella ne serbava un bel ricordo, tra i migliori dell’intera carriera e mi confessò che amava il genere storico nel quale aveva già offerto diverse partecipazioni.
Si parlò del cast, degli esterni, della musica e cosa ancor più di mia soddisfazione, dichiarò che era contenta che qualcuno, più giovane certamente di lei lo ricordasse, in quanto il film fu visto poco e scomparve in gran parte tagliato in fase di post produzione.
Successivamente ci si vide altre volte ed in ogni occasione non mancava di stupirci con la sua grande voglia di vivere nonostante l’età non fosse più per così dire fresca, ma certamente lo era nello spirito e nei ricordi e nella estrema lucidità e loquacità.
Per sorridere con lei ancora voglio ricordare anche che ci siamo contesi un bel pezzo di torta ad una festa nel senso che democraticamente disse: facciamo a metà Claudio !
Ciao Antonella. Ti voglio bene