Visita al Museo del cinema a pennello
Un viaggio alla ricerca del tempo perduto
di Claudio Manari
Montecosaro antico borgo in provincia di Macerata nelle meravigliose Marche, un giovedi di Agosto .
In viaggio da Roma per visitare questo luogo unico al mondo che raccoglie la storia del costume italiano attraverso un percorso espositivo che, a differenza dei molti musei, mere esposizioni di oggetti del passato o di reperti antichi, ci consente di immergerci totalmente nella magia del cinema, della canzone, della musica da protagonisti evocando ad ogni passo ricordi del bel tempo che fu.
Claudio Manari
Con quanto detto non intendo lasciarmi andare alla nostalgia di un passato che sono consapevole purtroppo non ritornerà mai, ma desidero invece sottolineare che quanto visto suscita emozioni reali e vive come in un viaggio nel tempo dove tutto diventa reale e attuale nonostante il tempo trascorso.
Claudio Manari con il Maestro Ciro Cellurale
Al termine di questo articolo fornirò il link diretto al sito del Museo che è bellissimo ed esaustivo, ma ora mi preme descrivere la visita effettuata in compagnia del Maestro Ciro Cellurale artista e ritrattista delle dive del cinema che non poteva non essere presente.
Il Maestro infatti , da sempre , in ogni occasione, in ogni festival al quale è invitato realizza ritratti dei grandi dello spettacolo, spesso consegnando loro sulla tela lo sguardo e le emozioni che sanno trasmettere sullo schermo e come persone, perché soprattutto il loro carattere intimo è ciò che egli fa trasparire con grazia ed eleganza.
Claudio Manari con Paolo Marinozzi, creatore del Muaseo
Il Museo infatti è il luogo ove si possono ammirare le opere dei grandi cartellonisti del cinema apprezzando i dipinti originali dai quali venivano stampati i manifesti dei film indimenticabili del nostro passato . Un viaggio visuale quindi che va dal bozzetto, al dipinto al manifesto.
L’eccezionale visita è stata animata dall’insostituibile Paolo Marinozzi, anima e creatore del Museo che ha sede nel Palazzo Marinozzi , palazzo di famiglia, che custodisce oltre al materiale esposto di carattere cinematografico importanti cimeli e ricordi delle generazioni che lo hanno preceduto. Un palazzo affrescato col sapore dell’antico e col gusto di epoche dove il bello era la chiave per condurre una buona esistenza.
Il Maestro Ciro Cellurale e Paolo Marinozzi
Paolo cominciò creando nel 1992 il Centro del Collezionismo e organizzò importanti eventi riservati a personaggi dello spettacolo tra cui Totò, Abbe Lane, Marisa Allasio, Gina Lollobrigida, le Gemelle Kessler, Catherine Spaak, e tanti altri .
Il centro divenne Museo del cinema a pennello con madrina d’eccezione Claudia Cardinale nel 2011 che spese parole d’amore per l’occasione per quanto la circondava e per la passione e competenza di Paolo nell’avere allestito una così particolare ed unica esposizione.
Claudio Manari accanto a un ritratto di Liz Taylor, sulla quale qualche anno fa ha scritto un libro
Claudia, come sottolineato da Paolo rimase ore a osservare se stessa sui manifesti e sulle opere esposte che la ritraevano in silenzio e contemplazione riuscendo a fatica a staccarsi da quella visione.
Le sale percorse sono un susseguirsi di omaggi ai grandi del cinema: Totò, Bud Spencer; Terence Hill, Carlo Verdone, Federico Fellini, Gina Lollobrigida, Sophia Loren, Elizabeth Taylor, Antonella Lualdi, Jennifer Jones, Anna Magnani, Ava Gardner, Humphrey Bogart, Clint Eastwood, Kay Francis, Audrey Hepburn, Marilyn Monroe, Alberto Sordi, Silvana Mangano, Claudia Cardinale e poi Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Loretta Goggi, Gianni Morandi, laura Efrikian, marisa Allasio, Catherine Spaak, Abbe Lane, Rita Hayworth, Michèle Morgan, Charlie Chaplin, Marlon Brando, Mariangela Melato, Amedeo Nazzari, Robert Taylor e potrei continuare all’infinito…
I grandi capolavori del cinema ed i miti che li hanno interpretati o diretti. A cornice di tutto ciò, abiti originali dei film, oggetti di culto… modellini icone di film passati alla storia come l’auto de Il sorpasso di Dino Risi.
Una sorta di ricreazione della scena del film Ladri di biciclette che Paolo ci fa interpretare immortalandoci nell’atto del furto mentre l’attacchino è intento a incollare sui muri i manifesti…
Paolo, accompagnandoci ci racconta aneddoti e curiosità sui film e sugli interpreti e fa riaffiorare ulteriori ricordi nelle nostri menti riportandoci agli anni trenta, quaranta, cinquanta e sessanta con incursioni nei più recenti decenni dei settanta e ottanta quando l’arte del manifesto incominciò a far spazio al digitale o alle creazioni miste tra fotografia e pennello per poi del tutto sparire…
Il Maestro Ciro Cellurale
Ballester, Capitani, Martinati, Brini, NanoCampeggi, Manfredo, DeSeta, Manno, Olivetti, Cesselon, Geleng, Ciriello, Simeoni, Nistri, Iaia, Putzu, Casaro, Avelli, Biffignandi, Mos, Gasparri.
Questi grandi artisti sono sconosciuti al grande pubblico e ingiustamente relegati a pittori di cinema e non riconosciuti come grandi artisti nella loro completezza.
Le loro opere invece dimostrano le loro capacità e la maestria con la quale non solo ritraevano i volti, ma creavano scene, situazioni che con una immagine racchiudevano tutta la trama di un film che faceva già intuire allo spettatore cosa stesse andando a vedere .
Un grande tributo alla carriera di questi artisti che hanno illustrato decenni di pellicole con immagini scolpite nella nostra memoria identificative di un periodo della nostra vita che ciascuno ritrova a seconda dell’età che aveva quando il film era nelle sale.
Per i giovani che non conoscono, per tutti coloro che stanno vivendo in questa squallida epoca digitale c’è solo da imparare ed inchinarsi davanti al bello e a riflettere sul vuoto mentale che li caratterizza.
Chissà, forse un giorno si ritornerà alla ragione e assisteremo alla rinascita dell’essere pensante e cosciente. Sicuramente luoghi come il Museo sono di sprone ed aiuto se visti con consapevolezza e rispetto.
Da non dimenticare che Paolo Marinozzi è uno scrittore di talento che ha pubblicato numerosi libri che è possibile osservare al Museo in una bella vetrina e che in buona parte fanno già parte della mia biblioteca quali imperdibili testi per approfondire le arti dello spettacolo e la storia del costume, della musica e dello sport che egli da eclettico e competente conoscitore ha tradotto in testi splendidi. Invito tutti i lettori e gli appassionati a procurarseli.
Tutte le info del museo al link sottostante.
Buona visita e non perdete tempo, andate a Montecosaro a trovare Paolo e a viaggiare in un sogno che diventa realtà.
(Foto by courtesy Claudio Manari)